martedì 14 aprile 2015

Luce

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Tutta la nostra vita, anche nelle cose più piccole e insignificanti, può inserirsi in questo ritmo di Dio. 
Quando si crede, tutto diventa occasione di conquista, e una occasione che ogni giorno si presenta nuova e diversa. 
Si dice che il pittore vede tutte le cose come colore, il santo come un rapporto diretto di grazia, il compositore come musica, ed è vero. 
Ma noi che non siamo né pittori, né compositori, né santi, possiamo vederle ugualmente sotto il profilo di una armonia con Dio e goderle con la stessa attenta pienezza. 
Diceva uno scrittore che nel libro aperto della creazione l'anima credente rilegge ogni giorno il Vangelo. 
Di fatto, credere in Dio significa guardarci intorno e trovare in tutte le cose un lato positivo, un significato che le ricollega a qualcosa che non finisce. 
Un tramonto, il volto nobile e schiarito di un vecchio, un cielo stellato, aspettare che un'ora nera passi, amare qualcuno, vincere il nostro egoismo, tutto ciò può diventare occasione e approfondimento di una armonia che ci viene dalla fede e si ricollega con Dio.
Oggi, ad esempio, si parla tanto di « amore » e anche noi spesso usiamo troppo e male questa parola semplice e immensa. Eppure il problema del l'amore è estremamente importante, specialmente per l'adulto e soprattutto per l'adolescente. Anche qui si tratta di armonia e di misura: 
anche l'amore, con tutti i gravi problemi che esso comporta, può diventare fonte di equilibrio e di gioia limpida e duratura, se lo viviamo e affrontiamo nella dimensione di Dio. La gioia si può trovare dovunque: è vero; ma essa sarà profonda e duratura solo se riusciamo a inserirla nel ritmo di Dio, nel ritmo della luce che va, della luce che torna.

Da( noi amaria-google+)
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