Gesù di nazareth capitolo 10

GESU' DI NAZARETH capitolo 10

Gesù guarisce un epilettico
Mr 17, 14-21. Mc 9, 14-29. Lc 9, 37-42.

 *Quando essi tornarono dagli altri di-
scepoli, videro una gran folla intorno ad
essi e degli scribi che discutevano con loro.
“E subito la folla, appena vide Gesù, ne
fu sorpresa e corse a salutarlo. Ed egli
l'interrogò: « Di che discutete con loro? ››.
Uno della folla gli rispose: « Maestro, io
ti ho portato mio figlio che ha uno spirito
muto, il quale, dovunque si impadroni-
sce di lui, lo butta a terra; ed egli schiuma,
digrigna i denti e giace a terra irrigidito.
Ho chiesto ai tuoi discepoli di scacciarlo,
ma non ne sono stati capaci».
Rispose loro: «O generazione incre-
dula, fino a quando dovrò stare con voi?
Fino a quando vi sopporterò? Portatelo da
me! ››. E lo condussero da lui. Appena
ebbe visto Gesù, lo spirito scosse violente-
mente il ragazzo che, caduto, si rotolava
per terra con la schiuma alla bocca. Ge-
sù domandò al padre: « Da quanto tempo
gli succede questo? ››. E il padre rispose:
« Dall'infanzia; e spesso l'ha gettato an-
che nel fuoco e nell'acqua per farlo mo-
rire. Ma tu, se puoi farci qualche cosa,
abbi pietà di noi e aiutaci! ››.  Riprese
allora Gesù: « Se puoi! Ogni cosa è possi-
bile a chi crede ››.  Il padre del fanciullo
subito gridò: « Io credo; aiuta tu la mia
poca fede! ››.
Gesù allora, vedendo la folla che af-
fluiva correndo, comandò allo spirito im-
puro: « Spirito muto e sordo, io te lo co-
mando, esci da costui e non entrarvi rnai
più! ››.  L0 spirito, dopo aver gridato e
averlo molto straziato, uscì, e il fanciullo
rimase tramortito, tanto che molti dice-
vano: << E' morto ››. Ma Gesù, prendendo-
gli la mano, lo rialzo; e quello si mise in
piedi.
E quando Gesù giunse a casa, i suoi
discepoli gli chiesero in privato: « Perché
noi non abbiamo potuto scacciarlo? ››.
Rispose loro: « Questa specie di demoni
non si può scacciare se non con la pre-
ghiera (e con il digiuno).

Gesù predice nuovamente la sua morte
Mt 17, 22-23. Mc 9, 30-32. Lc 9, 43-45.
 *Quindi, partiti di là, s'aggiravano per
la Galilea, ma Gesù non voleva che alcuno
lo sapesse; poiché egli si dedicava solo
all'ammaestramento dei suoi discepoli, e
diceva loro: « Il Figlio dell'uomo sarà con-
segnato nelle mani degli uomini, e lo ucci-
deranno; ma tre giorni dopo la sua morte
risorgerà». “Ma essi pur non compren-
dendo questa parola, non osavano di inter-
rogarlo.

Il didramma del tributo
Mt 17, 24-27.
 * Giunti poi a Cafarnao, gli esattori del
didramma si accostarono a Pietro e dis-
sero: « Il vostro maestro non paga il di-
dramma? ››. « Sì ››, rispose. In casa, Gesù
lo prevenne dicendo: « Che te ne pare, Si-
mone? I re della terra da chi percepiscono
tasse o tributi, dai loro figli o dagli estra-
nei? ››. « Dagli estranei», rispose Pietro.
E Gesù: «Dunque i figli ne sono esenti.
Ma per non scandalizzarli, va' al mare,
getta l'amo e il primo pesce che viene su,
prendilo, aprigli la bocca e vi tróverai uno
statère. Prendilo e dallo a loro per me e
per te ››.

Gesù comanda l'umiltà
Mt 1,8, 1-5. Mc 9, 33-37. Lc 9, 46-48.
 * Poi chiese loro: « Di che cosa discor-
revate lungo la via?››.  Ma essi taceva-
no perché per via avevano discusso chi
fosse il primo fra loro.  Allora egli, mes-
sosi a sedere, chiamò i dodici e disse lo-
ro:-« Se uno vuol essere il primo, sia l'ul-
timo di tutti e il servo di tutti».  E pre-
so un bambino, lo pose in mezzo a loro
e presolo sulle ginocchia disse:  Chiun-
que riceve un bambino come questo nel
mio nome, riceve me; e chiunque riceve
me, non riceve me, ma Colui che mi ha
mandato ».

Gesù raccomanda la tolleranza
Mc 9, 38-41. Lc 9, 49-50.
 * Giovanni gli disse: « Maestro, abbia-
mo veduto uno, che non è dei nostri, scac-
ciare i demoni nel nome tuo; e siccome
non era dei nostri, volevamo proibirglie-
lo ». Ma Gesù rispose: « Non glielo proi-
bite, perché non c'è nessuno che faccia
prodigi nel nome mio e possa subito do-
po parlar male di me. Chi infatti non è
contro di noi, è per noi.  E chiunque vi
darà da bere anche solo un bicchier d'ac-
qua perché appartenete a Cristo, io vi di-
co in verità che non perderà la sua ri-
compensa ››.

Gesù condanna lo scandalo
Mt 18, 6-9. Mc 9, 42-50. Lc 17, 1-2.
 * Ma chiunque avrà scandalizzato uno
di questi piccoli che credono in me, sa-
rebbe meglio per lui che gli fosse appesa
al collo-una macina da mulino, e fosse
buttato in mare.
Se la tua mano ti è occasione di pec-
cato, tagliala: meglio è per te entrare nel-
la vita monco che avere due mani e an-
dare nella Geenna, nel fuoco inestingui-
bile  (dove il loro verme non muore e
il fuoco non si estingue).  E se il tuo
piede ti è occasione di peccato, taglialo:
è meglio per te entrare nella vita zoppo
che essere gettato con due piedi nella
Geenna ( dove il loro verme non muore
e il fuoco non si estingue). “ E se il tuo
occhio ti è occasione di peccato, càvate-
lo: é meglio per te entrare nel regno di
Dio con un occhio solo che essere gettato
con due occhi nella Geenna, dove il lo-
ro verme non muore e il fuoco non si
estingue.  Perché ognuno sarà salato col
fuoco.  E' buono il sale; ma se il sale
diventa insipido, con che cosa gli ridarete
sapore? Abbiate del sale in voi stessi e
state in pace gli uni con gli altri ››.

Gesù vuole la bontà verso i piccoli e gli erranti
Mt, 18, 10-14.
 * Badate di non disprezzare “eppure
uno solo di questi piccoli, perche' io vi
dico che i loro angeli vedono sempre nel
cielo la faccia del Padre mio che è nei
cieli.
Il Figlio dell'uomo infatti è venuto a
salvarê quello che era perduto.  Che vi
pare di questo: se un uomo ha cento pe-
core e una di esse si smarrisce non la-
scerà le novantanove sui monti per andare
in cerca di quella che si è smarrita?  E
se gli riesce di trovarla, in verità vi dico
che egli si rallegra di più per questa che
non per le novantanove che non si sono
smarrite. “Questa pure è volontà del Pa-
dre vostro che e nei cieli: che neppure
uno di questi piccoli vada perduto ››.

Gesù insegna la correzione fraterna
Mt 18, 15-17. Lc 17, 3-4.
 * Se tuo fratello ha mancato contro
di te, va' e riprendilo fra te e lui solo. Se
ti ascolta, hai salvato tuo fratello.  Se non
t'ascolta, prendi con te una o due altre
persone, perché ogni cosa venga risolta
sulla parola di due o tre testimoni.  E se
non ascolterà nemmeno questi, dillo alla
Chiesa; e se rifiuta di ascoltare anche la
Chiesa, consideralo come un pagano e un
pubblicano.

Gesù conferisce agli Apostoli la missione
di perdonare
Mt. 18, 18-22.
 * In verità vi dico: tutto quello che
avrete legato sulla terra, sarà legato an-
che in cielo; e tutto quello che avrete
sciolto sulla terra sarà sciolto anche in
cielo.
Inoltre in verità vi dico: se due di voi
sulla terra si uniranno per domandare
qualsiasi cosa, sarà loro concessa dal Pa-
dre mio che è nei cieli.  Perché là dove
sono due o tre adunati nel nome mio, io
sono in mezzo a Loro ››.
Allora Pietro, avvicinatosi, gli doman-
dò: « Signore, se mio fratello pecca con-
tro di me, quante volte dovrò perdonar-
gli? Fino a sette volte? ››. Gli risponde
Gesù: «Io ti dico: non sette volte, ma
fino a settanta volte sette ››

Parabola dei servì debitori
Mt 18, 23-35.
 * Infatti il Regno dei cieli può essere
paragonato a un re che volle regolare i
conti con i suoi servi. “E per primo gli
fu condotto davanti uno che gli era de-
bitore di diecimila talenti.  Ma dato che
egli non poteva pagare, quel padrone co-
mandò che fosse venduto lui con la mo-
glie, i figli e tutto quello che possedeva,
e così il debito fosse pagato.  Ma il ser-
vo, gettandosi ai suoi piedi, lo scongiura-
va dicendo: “Signore, abbi pazienza con
me e ti renderò tutto”. E quel signore,
mosso a compassione di quel servo, lo
lasciò andare e gli condonò il debito.  Ap-
pena uscito, il servo trovò uno dei suoi
compagni che gli doveva cento denari; e
afferratolo alla gola da strozzarlo, gli dis-
se: “Rendimi quel che mi devi”. Quel
compagno, gettatosi ai suoi piedi, lo sup-
plicava dicendo: “Abbi pazienza con me
e ti renderò tutto”.  Ma l'altro non ce-
dette, anzi andò e lo fece gettare in car-
cere finché non avesse pagato il debito.
I suoi compagni, veduto il fatto, ne fu-
rono profondamente indignati e andarono
ã riferire al loro padrone tutto l'accaduto.
Allora egli lo fece chiamare e gli disse:
Servo malvagio, io ti condonai tutto quel
debito perché tu mi supplicasti; “non
dovevi anche tu avere pietà del tuo com-
pagno come io ho avuto pietà di te?”.
“E il padrone, sdegnato, lo consegnò ai
torturatori finché non avesse pagato tutto
quello che gli era dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà
con voi, se ognuno di voi non perdonerà
di cuore al proprio fratello».

Gesù si avvia verso Gerusalemme
Lc. 9, 51.
 * E quando giunse il tempo di essere
tolto dal mondo, Gesù si mise risoluta~
mente in viaggio verso Gerusalemme.

Condizioni per seguire Gesù
Mt. 8, 19-22. Lc. 9, 57-62.
 * Mentre camminavamo, uno per la
strada gli disse: << Io ti seguirò dovunque
tu vada», “Gesù gli rispose: «Le volpi
hanno tane, gli uccelli del cielo nidi, ma il
Figlio dell'uomo non ha dove posare il
capo ››. “A un altro disse: « Seguimi». Ma
quello rispose: « Signore, permetti prima
che io vada a seppellire il padre mio ››.
“E Gesù: «Lascia che i morti seppelli-
scano i loro morti; tu 'va' e annuncia il
regno di Dio ››. “E un altro ancora gli
disse: «Io ti seguirò, Signore, ma prima
permettimi di congedarmi da quelli di ca-
Sa mia». Gli rispose Gesù: «Chiunque
guarda indietro, mentre mette mano al-
l'aratro, non è adatto al regno di Dio ››.

« Guai a te Corozain, guai a te Betsaida! ››
Mt 11.20-24. Lc 10. 13-15.
 * Allora cominciò a sdegnarsi con le
città nelle quali aveva compiuto la mag-
gior parte dei suoi prodigi, perché non si
erano ravvedute: « Guai a te, Corozain!
Guai a te, Betsaida! Perché, se in Tiro e
in Sidone fossero stati fatti i prodigi com-
piuti in mezzo a voi, già da tempo in sac~
co e cenere avrebbero fatto penitenza.
Ebbene io vi dico che a Tiro e a Sidone
sarà usato meno rigore nel giorno del
Giudizio che non a voi.  E tu, Cafarnao,
sarai forse innalzata fino al cielo? Sino
all'inferno sarai sprofondata. Perché se in
Sodoma fossero stati fatti i prodigi com-
piuti in te, ancora oggi esisterebbe. Eb-
bene, io vi dico che alla terra di Sodoma
nel giorno del Giudizio sarà usato meno
rigore che non a te ››.

Gesù non è accolto in Samaria
Lc 9, 52-56.
 * E mandò innanzi dei messaggeri i
quali, messisi in cammino, entrarono in un
villaggio dei Samaritani a preparare per
lui. Ma questi non l'accolsero perché era
diretto a Gerusalemme. “Vedendo ciò i
discepoli Giacomo e Giovanni dissero:
« Signore, vuoi che chiediamo al fuoco di
scendere dal cielo e di bruciarli? ››.Ma
egli, voltosi, li rimproverò.
E partirono per un altro villaggio.

Gesù manda i 72 discepoli a predicare
Le 10, 1-12; 10, 16.
 * Dopo queste cose il Signore scelse al-
tri settantadue discepoli e li mandò a due
a due dinanzi a sé, in ogni città e luogo
dove egli aveva intenzione di andare. E
disse loro: « La messe è molta, ma gli ope-
rai sono pochi. Pregate dunque il Signore
della messe, che mandi operai alla sua rac-
colta. Andate: ecco io vi mando come
agnelli in mezzo ai lupi. Non portate né
borsa, né sacca, né sandali, e non salutate
nessuno per via. Quando entrerete in una
casa, prima dite: “pace a questa casa”.  
se vi sarà là un figlio di pace, si posera
su di lui la vostra pace: se no, ritornera a
voi. E in quella casa rimanete mangian-
do e bevendo quel che vi sarà dato, per-
ché l'operaio ha diritto alla sua mercede.
Non passate di casa in casa. E in qualun-
que città entriate, se vi ricevono, mangia-
te quel che vi è servito, guarite in essa
gli infermi, e dite loro: “Sta per venire il
Regno di Dio”. Ma se entrando in una cit-
tà, non vi accoglieranno, uscite sulle piaz-
ze e dite: Anche la polvere della vostra
città che si è attaccata ai nostri piedi, noi
la scuotiamo su voi; tuttavia sappiate che
il regno di Dio sta per venire. Io vi di-
co che Sodoma in quel giorno sarà trat-
tata meno duramente di quella città.
Chi ascolta voi ascolta me; e chi re-
spinge voi respinge me; e chi respinge me
respinge Colui che mi ha mandato ››.

Il ritorno dei discepoli
Le 10, 17-20.
 * Quando tornarono i settantadue era-
no pieni di gioia e dicevano: << Signore, an-
che i demoni si sono sottomessi a noi nel
tuo nome». “Ed egli disse loro: «Vede-
vo Satana cadere dal cielo come una fol-
gore. -Ecco, io ho dato a voi potere di
camminare sopra serpenti e scorpioni e
sopra ogni potenza del nemico: e niente
vi nuocerà. Ma non rallegratevi perché
gli spiriti vi sono sottomessi; rallegratevi
piuttosto perché i vostri nomi sono scritti
nel cielo »_

« Venite a me ››
Mt ll, 25-30. Lc 10, 21-22.
 * In quella medesima ora esultò nello
Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lo-
de, o Padre, Signore del cielo e della ter-
ra, che nascondesti queste cose ai dotti e
ai sapienti e le rivelasti ai semplici. Sì,
Padre, perché così ti è piaciuto. “Ogni
cosa mi è stata data dal Padre mio, e nes-
suno conosce il Figlio se non il Padre, e
nessuno conosce il Padre se non il Figlio
e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
"Venite a me, voi tutti che siete stan-
chi e oppressi, e io vi darò sollievo.
Prendete su di voi il mio giogo e impa-
rate da me che sono mite e umile di cuo~
re, e troverete riposo alle anime vostre;
perché il mio giogo è lieve e il mio pe-
so è leggero ››.

« Beati voi che mi vedete ››
Lc 10, 23-24.
 * E rivolto ai discepoli in disparte sog-
giunse: «Beati gli occhi che vedono ciò
che vedete voi. Io vi dico che molti pro-
feti e re desiderarono di vedere ciò che
voi vedete e non lo videro, e udire ciò che
voi udite, e non l'udirono ››.

La parabola del buon samaritano
Lc 10, 25-37.
 * Ed ecco, un dottore della legge si al-
zò e gli disse, per metterlo in imbarazzo:
« Maestro, che cosa devo fare per ottenere
la vita eterna? » Gli rispose: « Nella Leg-
ge che cosa sta scritto? Che vi leggi?››.
E quello: «Amerai il Signore Dio tuo
con tutto il tuo cuore e con tutta la tua
anima e con tutte le tue forze e con tutta
la tua intelligenza e il prossimo tuo come
te stesso ››. Gli disse: « Hai risposto esat-
tamente. Fa' questo e vivrai ››. Ma quel-
lo, volendo giustificarsi chiese a Gesù: « E
chi è il mio prossimo? ››.
Allora Gesù riprese: «Un uomo che
scendeva da Gerusalemme a Gerico s'im-
batté in briganti, i quali, avendolo percos-
so e spogliato, se n'andarono lasciandolo
mezzo morto. Per caso un sacerdote
scendeva da quella stessa strada; lo vide
e passò oltre. “Anche un levita, che pas-
sava per quel luogo, lo vide ma passò ol-
tre. Ma un samaritano, che era in viag-
gio, gli passò vicino, e vedendolo, ne eb-
be compassione: gli s'accostò, fasciò le
sue ferite versandovi sopra olio e vino; e
caricatolo sul suo giumento, lo condusse
alla locanda e si occupò di lui.  Il giorno
dopo, messi fuori due denari, li diede al
locandiere dicendo: “Abbi cura di lui, e
quanto spenderai in più, te lo renderò al
mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra
sia stato il prossimo per colui che s'era
imbattuto nei briganti? ››.Rispose“ Co-
lui che gli usò misericordia». Gli disse
Gesù: « Va' e fa tu pure a quel modo ».

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