Una mano

Se tante creature si perdono come monete, quasi scioccamente, altre lo fanno cercando evasioni che hanno la forza di un miraggio che incanta i sensi e il cuore.
Ci sono persone che quasi hanno la mania dell'avventura e dell'imprevisto: rompere tutto, farsi strada nella vita non importa a che prezzo, rischiare la dignità, perdere il pudore purché il miraggio si avveri.
Si affronta la vita come una crociera e si finisce per non arrivare mai alla meta giusta o per arrivarci come rottami alla deriva.
Non c'è bisogno di fare nomi e di raccontare fatti. I libri, i giornali, la cronaca di ogni giorno sono pieni di queste evasioni che sembrano partenze trionfali e che finiscono nella aridità, nell'avvílimento morale, nella tristezza.
Comunque sia, qualunque possa essere la nostra storia  o moneta, o pecora matta o creatura perduta nei propri sogni  qualunque sia o possa essere stata la nostra evasione, dobbiamo essere certi di una cosa: per quanto possano essere andate lontane, Dio stesso si muove alla nostra ricerca, alcune volte inseguendoci con la tristezza delle cose perdute, altre volte attendendoci a ogni crocicchio di via, inseguendoci nel fondo di ogni evasione.
Se c'è una certezza per noi cristiani è che la vita può sempre ricominciare domani.
Per il Signore ogni coscienza può essere una pagina bianca sulla quale si può ricominciare a scrivere in serenità e bellezza, da domani, anzi da oggi.
Ma non dimentichiamo che questa possibilità è di tutti, anche di quelli che crediamo perduti, soprattutto di loro.
Aiutarli a voltare pagina, a ricominciare da capo senza scandalizzarci del loro male, è un momento di gioia che allarga i confini dell'uomo verso quelli di Dio.

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