Gesù di nazareth capitolo 7

 capitolo 7
La parabola della lucerna e della misura
Mc. 4, 21-25. Lc. 8, 16-18.

 * E diceva loro: « Si porta forse la lucerna per metterla sotto il moggio o sotto
il letto? O non piuttosto sul lucerniere? Perché nulla v'è di occulto che non sarà
manifestato, e nulla di segreto che non sarà messo in luce.  Se uno ha
orecchi da intendere intenda ››.E ancora diceva loro: «Badate bene
a quello che udite. Nella misura con la quale misurate, sarà rimisurato a voi, e
riceverete anche di più voi che ascoltate. Poiché a chi ha sarà dato, e a chi non
ha anche quello che ha sarà tolto ››.

La parabola della semente che cresce spontaneamente
Mc. 4, 26-29.

* E diceva pure ad essi: « Così è il Regno di Dio, come un uomo che sparge il
seme nel terreno: ch'egli dorma o vegli, di giorno e di notte, il seme germoglia e
cresce, ed egli non sa come.  Da sé stessa la terra produce: prima erba, poi spiga,
poi grano gremito nella spiga. E quando il frutto è maturo, subito vi si mette la
falce perché è venuta la mietitura ».

La parabola della zinania
Mt. 13, 24-30.

 * E narrò loro un'altra parabola: « Il Regno dei cieli è simile alla vicenda di un
uomo che aveva seminato del buon grano nel suo campo. Ma, mentre tutti dormi-
vano, venne il suo nemico e seminò zizzania in mezzo al grano: poi se ne andò.
E quando il grano spuntò e fece la spiga, allora apparve anche la zizzania. 
I servi andarono dal padrone e gli chiesero: Signore, non seminasti buon grano nel
tuo campo? Come mai c'è della zizzania?”.Rispose loro: “Un nemico ha fatto que-
sto”. E i servi: “Vuoi dunque che andiamo a levarla?”.  Ed egli: “No, perché strap-
pando la zizzania non abbiate a sradicare anche il grano.  Lasciateli crescere insie-
me fino alla mietitura; e al tempo della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete
prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; poi raccogliete il grano che sarà
messo nel mio granaio” ».

La parabola del chicco di senape
Mt. 13, 31-32. Mc. 4, 30-32. Lc. 13, 18-19.

 * Propose loro un'altra parabola: « Il Regno dei cieli è come un chicco di se-
nape che un uomo prende e semina nel suo campo. E' il più piccolo di tutti i
semi; ma quando germoglia, diventa un grande arbusto e poi un albero, così che
gli uccelli possono farvi il loro nido ››.

La parabola del lievito
Mt. 13, 33. Lc. 13, 20-21.

 * Un'altra parabola raccontò loro: Il Regno dei cieli è simile al lievito che una
donna prese e nascose in tre misure di farina finché tutta la massa fermentò ››.

Gesù ammaestra le folle con parabole
Mt. 13, 34-35. Mc. 4, 33-34.
 * Tutte queste cose Gesù le insegnò con delle parabole e non parlava alla folla se
non con le parabole, affinché si adempisse quanto era stato detto dal profeta:
“La mia bocca pronuncerà delle parabole:annuncerò delle cose ignorate fin dall'ini-
zio del mondo”.

Gesù spiega la parabola della zizzania
Mt. 13, 36-43
.
 * Poi, lasciate le turbe, rientrò in casa, e i suoi discepoli gli s'accostarono chie-
dendogli: « Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». "Egli disse: « Chi se-
mina il buon seme è il Figlio dell'uomo; il campo è il mondo; il buon seme sono
gli aderenti al Regno; la zizzania, gli aderenti al Maligno; il nemico che la semi-
na è il diavolo; la mietitura è la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. Co-
me si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così accadrà alla fine del mondo.
“Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli; essi toglieranno dal suo Regno tutti
gli scandalosi e quelli che fanno del male e li getteranno in una fornace infocata,
dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti risplenderanno come il sole
nel Regno del Padre loro. Chi vuol capire,capisca! ;›.

Le parabole del tesoro e della perla preziosa
Mt. 13, 44-46.

Il Regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo: l'uomo che lo'tro-
va, lo rinasconde, e tutto contento va, vende quanto possiede e compra quel campo.
“Ancora il Regno dei cieli è simile a un mercante che cerca belle perle  e,
trovata una perla di gran prezzo, va, vende tutto quel che possiede e la compra ››.

La parabola della rete da pesca
Mt. 13, 41-50.
 * Il Regno dei cieli è pure simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie
ogni genere di pesci: quando è piena, i pescatori la traggono a riva e, stando a
sedere, mettono i pesci buoni nei canestri, e i cattivi li buttan via.  Così sarà alla
fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i malvagi dai giusti, e li
getteranno nella fornace infocata, dove sarà pianto e stridore di denti».

Gesù conclude il discorso delle parabole
Mt. 13, 51-52

 * Avete capito tutte queste cose? ››. Gli rispondono: « Sì ››. Egli soggiunse:Per
questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di
casa che trae fuori dal suo tesoro cose nuove e cose vecchie ››.

Gesù placa la tempesta
Mt 8, 18; 8, 23-27. Mc 4, 35-41. Lc 8, 22-25.

 * Venuta la sera di quel giorno, disse loro: « Passiamo all'altra riva ››.Allora i
discepoli, congedata la folla, lo presero, così com'era, nella barca, ed altre barche
andarono con lui. E si levò un turbine impetuoso di vento che spingeva le onde 
nella barca così che la barca già si riempiva. Egli però, a poppa, dormiva sopra 
un guanciale. Allora essi lo svegliarono e gli dissero: « Maestro, non t'importa 
che noi andiamo perduti? ››.Egli, alzatosi, comandò al vento e disse al lago: 
« Taci! Quietati! ››. Il vento cessò, e si fece una grande calma. E disse loro: 
« Perché siete così paurosi? Come mai non avete fede?››.
Essi, presi da timore grande, dicevano tra loro: « Chi è dunque costui, che per-
fino il vento e il mare gli ubbidiscono? ››.

A Gerasa Gesù libera un indemoniato
.Mt 8, 28-34. Mc 5, 1-20. Lc 8, 26-39.

 * Giunsero all'altra riva del mare, nel paese dei Geraseni. Appena Gesù scese
dalla barca, subito gli venne incontro uscendo dai sepolcreti un uomo posseduto
da spirito immondo. Questi aveva dimora nei sepolcri, e nessuno poteva tenerlo
legato, neppure con catene, perché spesso era stato legato con ceppi e con catene,
ma egli aveva spezzato le catene e rotto i ceppi, e nessuno riusciva a domarlo. E 
notte e giorno andava gridando sempre nei sepolcri e sui monti percuotendosi con
pietre. Vedendo Gesù da lontano, accorse e gli si prostrò davanti, e gridò con gran 
voce:Che c'è fra me e te', Gesù, Figlio di Dio, l'Altissimo? Io ti scongiuro per Iddio, 
non mi tormentare!. Perché Gesù gli diceva: « Esci, spirito immondo, da quest'uo-
mo . Poi gli domandò: Che nome hai? ››.Gli rispose: Il mio nome è Legione, per-
ché siamo molti. E lo supplicava con insistenza di non scacciarli da quel paese.
C'era là, sulle falde del monte, un grosso branco di porci a pascolare. “E
i demoni lo pregarono: Mandaci da quei porci, facci entrare in essi . Ed egli
lo permise. Allora gli spiriti impuri, usciti, entrarono nei porci, e il branco si 
avventò dall'alto del precipizio nel lago. Erano circa duemila, e affogarono nelle 
acque. I guardiani fuggirono e portarono la notizia nella città e per le campagne; e
tutti andavano a vedere ciò che era accaduto.  Arrivati da Gesù videro l'indemo-
niato seduto, vestito e sano di mente, lui che aveva avuto la Legione; e temettero.
E quelli che avevano visto, raccontarono loro ciò che era avvenuto all'indemoniato
e ai porci. "Allora essi lo supplicarono che se n'andasse dal loro territorio. “E
mentre Gesù risaliva nella barca, colui che era stato.indemoniato gli, chiese il per-
messo di stare con lui.  Egli però non glielo permise, ma gli disse: « Va' a casa
tua, dai tuoi, e racconta loro le grandi cose che il Signore nella sua misericordia
ha fatto per te ››. Egli se n'andò, e cominciò a divulgare per la Decapoli le gran-
di cose che Gesù aveva fatte per lui; e tutti ne erano meravigliati.

Giairo prega Gesù per la figlia moribonda
Mt 9, 18-19. Mc 5, 21-24.. Lc 8, 40-42.

 * Ed essendo Gesù ritornato in barca all'altra riva, una grande folla di nuovo
gli si radunò intorno, mentre egli stava sulla riva del lago.  E gli venne incontro
uno dei capi di sinagoga, chiamato Giairo, il quale, vedutolo, cadde ai suoi piedi, 
e lo pregò insistentemente: La mia bambina è agli estremi; vieni, imponi le mani
su di lei perché sia salva e viva!. E Gesù andò con lui, e grande folla lo segui-
va e lo premeva da ogni parte.

Gesù premia la fede dell'emorroìssa
Mt 9, 20-22. Mc 5, 25-34. Lc 8, 43-48.

 * Ora una donna, la quale da dodici anni soffriva perdite di sangue, e aveva molto
patito in mano di numerosi medici e speso tutto il suo patrimonio senza alcun giova-
mento, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne fra la calca alle
sue spalle e gli toccò il mantello. Perché diceva tra sè: Se riesco a toccare anche
solo le sue vesti, sarò guarita . E immediatamente si ristagnò il suo flusso di san-
gue e sentì nel suo corpo di essere guarita da quella infermità. 
E subito Gesù, ebbe coscienza che una forza era uscita da lui, e voltosi indietro,
disse alla folla: « Chi ha toccato le mie vesti? . I discepoli risposero: « Vedi
bene la folla che ti preme e domandi: Chi mi ha toccato? .  Ma egli guardava 
intorno per vedere colei che lo aveva fatto.
Allora la donna, paurosa e tremante, ben sapendo quello che le era accaduto,
venne e gli si gettò ai piedi e gli disse tutta la verità. Egli le disse: « Figlia, la
tua fede ti ha salvata: va' in pace e sii guarita dal tuo male ››.

Gesù fa risorgere la figlia di Giairo
Mt 9, 23-26. Mc 5, 35-43. Lc 8, 49-56.
 
 * Parlava ancora quando vennero alcuni dalla casa del capo della sinagoga a dirgli:
La tua figliola è morta, perché disturbare ancora il Maestro? ». Ma Gesù, aven-
do udito quelle parole, disse al capo della sinagoga: Non temere, solo abbi fede ››.
E non permise che alcuno lo accompagnasse, se non Pietro, Giacomo e Giovanni
il fratello di Giacomo.
Giunti alla casa del capo della sinagoga, Gesù vide del tumulto e gente che
piangeva e mandava alte grida. Entrato, disse loro: Perché strepitate e piangete?
La fanciulla non è morta, ma dorme . E si beffavano di lui.
Ma egli, mandatili tutti fuori, prese il padre della fanciulla e la madre e i disce-
poli che l'accompagnavano ed entrò nella stanza dove giaceva la fanciulla. E pre-
sala per mano, le disse: Talithâ qüm!, che tradotto vuol dire: «Fanciulla, te lo
dico io, sorgi! ›;. E subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare: infatti
aveva già dodici anni. E furono presi da grande stupore. Ma Gesù raccomandò
loro insistentemente che nessuno lo sapesse; e ordinò che le fosse dato da man-
giare. -

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