pochi amanti della croce 1

Se uno distribuirà tutti i suoi beni,
ancora non avrà fatto nulla; e se avrà
fatto grandi penitenze, ancora è poco; e
se avrà imparato tutto l'amore , ancora
gli manca qualcosa; e se avrà grande virtù
e ardentissima devozione, ancora gli man-
ca parecchio: gli manca cioè quella cosa
che gli è sommamente necessaria. E qual
è? È questa: che, dopo avere lasciato
tutto, lasci anche se stesso; che esca da
se stesso completamente e non trattenga
in sé nemmeno un filo di egoismo. E
quando saprà di aver fatto tutto ciò che
doveva fare, capisca di aver fatto niente.

5. Non consideri grande ciò che tale
potrebbe apparire (al giudizio umano);
ma si dichiari servo veramente inutile,
come ha detto la verità: Quando avrete
compiuto tutto quanto vi è stato coman-
dato, dite: Servi inutili siamo (Lc 17, 10).
Allora potrà essere davvero povero e
nudo nello spirito e ripetere col Profeta:
che solitarío e misero son io (Sal 25, 16).
E tuttavia, nessuno potrà essere più
ricco, più potente, più libero di costui,
che è riuscito a staccarsi da tutte le cose
e da sé e a mettersi nel posto più basso.

Riflersione
Come sono numerosi tra ì cristiani coloro i
quali, pur adorando Gesù povero e sofferente sul-
la croce, non vogliono soffrire cosa alcuna, né
privarsi o spogliarsi di nulla! Eppure Gesù Cri-
sto è nato, vissuto e morto in una estrema po-
vertà fra i patimenti più atroci per insegnarci
con l'esempio più che con le parole la rinunzia
generosa a tutti i beni di questa terra e la pa-
zienza nelle nostre croci. A che giova l'ado-
rare Gesù Cristo, come nostra Via, Verità e
Vita, se poi non imitiamo i suoi esempi e non
riponiamo in Lui ogni speranza? Risolviamocí
perciò ad amare ed a portare la nostra croce, a
rinunziare a tutto e prima a noi stessi ed al
nostro amor proprio. Quando avremo fatto que-
sto, stimìamoci servi inutili e mettiamoci con
lo spirito e col cuore al disotto di tutti.

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