dove sei Gesù

 RIFLESSIONE
Quantunque gli uomini sappiano che la vita presente non è altro che un passaggio,
tuttavia esiste in essi una tendenza particolare a concentrarsi in questa vita cosi 
breve, e a giudicare le cose unicamente secondo i loro rapporti con essa.
Vogliamo essere felici ad ogni costo; ma vogliamo esserlo fin dalla vita presente;
cerchiamo sulla terra una felicità che non esiste e che non può esistere e in ciò 
trovano il loro misero inganno. Gli uni ripongono la felicità nei piaceri e nei beni del
mondo, e dimenticano che tutto è vanità e afflizione di spirito  e che all'uomo 
nulla rimane di tutti i travagli, di cui si carica nel tempo della vita .
Gli altri, convinti della nullità di questi beni, si rivolgono verso Dio, ma vogliono
ancora che il desiderio di ƒelicita', cui sono tormentati, sia soddisfatto qaggiù,
sempre pronti ad inquietarsi e a lagnarsi quando Iddio ritira loro le grazie sensibili, 
o quando li prova con le sofferenze e le tentazioni. Essi non comprendono che la 
natura umana è turbata e incapace, in questo stato, di ogni reale ƒelicità; che le prove,
di cui si lamentano, sono i rimedi necessari che il medico celeste delle anime adopera, 
nella sua bontà per sanarle e che ogni nostra speranza sulla terra, ogni nostra
pace consiste nell'abbandonarci interamente a Lui, con una confidenza piena d'amore.
Ecco perchè ripete spesso questa preghiera: Abbi pietà di me, o Signore, perchè sono 
inƒermo; sanami perchè il male mi è penetrato ƒìno nelle ossa . Guarisci l'anima mia, 
tu che guarisci tutte le infermità .
Dunque rassegnazione, pazienza, tranquilla sottomissione della volontà in questa vita,
ƒra le tenebre dello spirito e l'amarezza del cuore; poi, subito, nella vera vita l'imper-
turbabile riposo, la gioia immortale, e la felicità di Dio stesso, che ti sara' concesso
di vedere come è, faccia a faccia.

Bisogna implorare il divino aiuto  e aver fiducia di ricuperare la grazia.


Cristo Gesù. - Figliuolo, io sono il Signore che conforta nel giorno della 
tribolazione. Rivolgiti a me, quando non ti senti bene. Il maggiore 
ostacolo che metti alla consolazione celeste., è il ricorrere troppo tardi
alla preghiera. Poichè prima di venire a pregarmi con fervore, vai cercando 
molti conforti e ti rícrei nelle cose esteriori.
Ne consegue che i conforti ricercati ti giovano poco, finchè tu non sia
persuaso che sono io il liberatore di coloro iquali sperano in me e fuori di 
me non esiste valido soccorso ne utile consiglio, e neppure durevole 
rimedio.
Ma, ripreso coraggio dopo la tempesta, riconfortati nella luce delle mie
misericordie;perchè io sono vicino (disse il Signore)  per restaurare
ogni cosa, non solo integralmente, ma con abbondanza e oltre misura.
Vi è forse qualcosa che mi riesca difficile? Oppure sono come chi ha
parole e non fatti? Dovè la tua fede? Rimani fermo e perserverante.
Sii paziente ed ìntrepido; a suo tempo verrà il conforto.
Aspettami, aspettami: verrò e ti risanerò. 
È” una tentazione quella che ti molesta, ed è un timore vano quello che
ti spaventa.
A che ti serve l'inquietarti per cose che potrebbero accadere, se non ad
accumulare tristezza su tristezza?
A ciascun giorno basta il proprio male .
E' vano ed inutile turbarsi o rallegrarsi delle cose future, le quali forse
non avverranno mai.
 E' umano lasciarsi illudere da tali ìmmaginazioni, ma è anche segno di
animo piccolo cedere tanto facilmente alle suggestioni del nemico.
Egli infatti non fa caso se illuda e inganni con oggetti reali o con fanta-
smi; se faccia cadere con l'amore delle cose presenti o col timore delle 
future.
Non si turbi dunque il tuo cuore, ne si sgomenti .
Credi in me e confida nella mia misericordia.
Quando tu credi di essere lontano da me, spesso avviene che io ti sono
più vicino. Quando pensi che tutto sia perduto, spesso è quello il momento 
d'acquistar merito.
Non è vero che sia tutto perduto, perchè avviene il contrario di quanto
si aspettava.
Non devi giudicare secondo l'impressione del momento: e non devi
accasciarti sotto il peso di qualunque difficoltà, da qualunque parte ti 
venga, come non ci fosse più speranza di liberazione.
Non crederti del tutto abbandonato se per un po' di tempo ti mandassi 
qualche tribolazione, oppure ti togliessi quel conforto che desideri: per
questa via si passa al regno dei cieli. Senza dubbio riesce di maggiore
utilità per te e per gli altri miei fedeli essere esercitati nelle avversità, 
che avere ogni cosa a piacimento. Io vedo i pensieri nasconsti; e ti
assicuro a che tè molto giova alla tua salute essere talora lasciato senza
dolcezze; perchè tu non sia preso da orgoglio nel buon successo, e non 
voglia trovare motivo di compiacerti in te stesso, in ciò che non sei.
Io posso toglierti ciò che ti ho dato e ridartelo quando piace a me.
Quando te l'avrò dato, rimane cosa mia; quando te l'avrò ripreso, non ho
portato via nulla di tuo : perchè è mio ogni bene donato ed ogni dono 
perfetto.
Se ti manderò qualche tribolazione o contrarietà di qualsiasi specie, non 
indignarti, nè perderti di coraggio; io ti posso sollevare subito, e cambiarti
in gaudio qualunque, afflizione. Però quando ti tratto in questo modo, 
ricorda che sono giusto e degno di molta lode.
Se hai retto giudizio e guardi in faccia alla verità, non devi mai lasciarti 
abbattere dalla tristezza per causa delle avversità, ma piuttosto goderne 
ed essermi grato.
Anzi devi considerare quale unica gioia il fatto che affliggendoti con 
dolori, non ti tolga  il mio amore.
Come il padre ha amato me, cosi io amo voi , ho detto ai miei discepoli,
che non ho mandato di certo a godere la vita, ma a sostenere duri dolori,
non agli onori, ma ai disprezzi; non all'ozío, ma alle fatiche; non a riposare,
ma a raccongliere grandi frutti con la pazienza  Figliuolo mio, ricordati
sempre di queste parole ma cerca Gesù il Cristo.




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