Gesù di nazareth 3 capitolo


A Cana Gesù fa il-suo primo miracolo
cv. 2, 1-12
.

* Tre giorni dopo si celebrava un matrimonio a Cana di Galilea al quale parteci-
pava la madre di Gesù.  Anche Gesù con i suoi discepoli fu invitato alle nozze.  Ad
un certo momento non ci fu più vino. Allora la madre di Gesù gli disse:  Non han-
no più vino ››.  Gesù le rispose:  Che (importa) a me e a te, o donna? L'ora mia
non è ancora venuta . Ma la madretdisse ai servi: Fate tutto quello che vi
dirà . V'erano là sei giare di pietra destinate alle abluzioni in uso tra i Giudei, ciascuna
della capacità di circa cento litri. Gesù ordinò ai servitori: « Empite le giare di
acqua ››.E essi le riempirono fino all'orlo. Poi aggiunse: Attingete ora e portate-
ne al direttore di mensa . E quelli ne portarono. Quando il direttore di mensa ebbe as-
saggiata l'acqua cambiata in vino  egli non sapeva donde venisse, ma ben lo sa-
pevano i servi che avevano attinto l'acqua chiamò lo sposo e gli disse : Tutti
servono dapprima il vino buono e quando sono brilli il meno buono. Tu invece hai
serbato il vino buono fino a questo momento! . Questo primo miracolo Gesù
lo fece a Cana di Galilea. Così manifestò la sua gloria, e i suoi discepoli credettero
in lui. Poi scese a Cafarnao con la madre, i parenti e i -discepoli, ma non vi rimasero
che pochi giorni.

A Gerusalemme per la Pasqua, Gesù caccia i mercanti dal Tempio
Gv. 2, 13-25. Mt. 21, 12-13. Mc. 11, 15-19. Lc. 19, 45-48.


* Essendo vicina la Pasqua dei Giudei, Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel
tempio mercanti di buoi, di pecore e di colombe e i cambiavalute ai loro banchi.
E, fatta una sferza di funicelle, tutti scacciò dal tempio, con le pecore e i buoi;
sparpagliò le monete dei cambiavalute, rovesciò i loro banchi, e ai venditori di
colombe disse: « Levate di qui queste cose; non fate più della casa del Padre mio
una bottega di traffico». Allora i discepoli si ricordarono di quanto sta scritto:
Lo zelo della tua casa mi consumerà. Allora i Giudei intervennero e gli chie-
sero: « Che miracolo ci mostri tu per agire così? ››. Rispose loro Gesù: « Demoli-
te questo tempio, e io in tre giorni lo riedificherò ››.  Ripresero ti Giudei: « In qua-
rantasei anni fu costruito questo tempio e tu in tre giorni lo riedificherai? ››.  Egli
però diceva del tempio del suo corpo. Così quando Gesù risuscitò dai morti,
i discepoli si ricordarono che egli aveva detto questo e credettero alla Scrittura e
alla parola pronunciata da Gesù. Mentre egli era in Gerusalemme nella
solennità della Pasqua molti credettero in lui, vedendo i prodigi che faceva. Ma
Gesù non si fidava di loro, perché li conosceva tutti, e non aveva bisogno che
altri gli rendesse testimonianza, dell'uomo:egli stesso, infatti, sapeva cosa c'era nell'uomo.

Gesù e Nicodemo
Gv. 3, 1-21.


* Vi era, tra i farisei, un uomo chiamato Nicodemo, uno dei capi dei Giudei.  Egli
andò da Gesù di notte, e gli disse: « Rabbi, noi sappiamo che sei venuto da Dio
come maestro, perché nessuno può fare i miracoli che tu fai, se Dio non è con lui ››.
Gesù gli rispose : In verità in verità ti dico: se uno non nasce dall'alto, non può
vedere il regno di Dio ››. E Nicodemo: Come può nascere un uomo che è già
vecchio? Può forse entrare nel grembo di sua madre una seconda volta e rinascere? ››.
E Gesù « In verità in vefità ti dico: se uno non nasce dall'acqua e dallo
Spirito, non può entrare nel Regno di Dio. Ciò che è nato dalla carne, è carne; e ciò
che è nato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare perché io ti ho detto: Do-
vete nascere dall'alto.  Il vento soffia dove vuole e tu ne odi il suono, ma non sai
donde viene e dove va. Così è di chiunque è nato dallo Spirito». Rispose Nicode-
mo: « Come è possibile che questo avvenga? ». E Gesù: « Tu sei maestro in Israe-
le e non sai queste cose? In verità in verità ti dico: Noi parliamo di quel che
sappiamo e attestiamo quello che abbiamo veduto: ma voi non ricevete la nostra
testimonianza. 12 Se io vi ho» parlato delle cose della terra, e non credete, come cre-
derete se vi parlo delle cose del cielo? Eppure nessuno è salito al cielo se non
colui che è disceso dal. cielo, il Figlio dell'uomo.
E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così è necessario che il Figlio del-
l'uomo siae innalzato  perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.  Dio ha
tanto amato il mondo da dare il Figlio suo, l'Unigenito, perché chiunque crede in
lui non perisca, ma abbia la vita eterna. Poiché Dio ha mandato il suo Figlio nel
mondo non per condannare il mondo, ma perché il mondo fosse salvato da lui. Chi
crede in lui non è condannato, ma chi non crede è già condannato perché non
ha creduto nel nome dell'Unigenito Figlio di Dio. Ed ecco la condanna: la luce è
venuta nel mondo, e gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, poiché
le loro azioni erano malvagie.  Chi infatti fa il male odia la luce, e non viene
verso la luce per timore che le sue opere siano svelate; ma chi pratica la verità
viene verso la luce perché sia manifesto che le sue opere sono state fatte in Dio .

Gesù è il divino rivelatore
Gv. 3, 31-36
.

 
* Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti. Chi viene dalla terra è terreno e
parla da terreno. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti;  e ciò che ha veduto e
udito, egli l'attesta, ma nessuno ne accoglie la testimonianza.  Chiunque ne ac-
coglie la testimonianza attesta che Dio è verace. Perché colui che Dio ha inviato
dice le parole di Dio, il quale dà lo Spirito senza misura.  Il Padre ama il Figlio e
tutto ha posto nelle sue mani. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna: ma chi
non crede nel Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio sta su di lui.

Giovanni Battista dichiara ancora che Gesù è il Messia
Gv. 3, 22-30.


* Dopo queste cose Gesù andò coi suoi discepoli nella regione della Giudea; e vi
si trattenne con loro e battezzava. Anche Giovanni era a battezzare in
Ainon, vicino a Salim, dov'erano acque abbondanti; e molti vi accorrevano e› si
facevano battezzare; “infatti Giovanni non era, ancora stato messo in prigione.
Avvenne dunque una discussione tra i discepoli di Giovanni e un giudeo a pro-
posito della purificazione. “E quelli andarono da Giovanni e gli dissero: « Mae-
stro, colui cheera con te di là dal Giordano, al quale tu hai reso testimonianza,
ecco egli battezza, e tutti accorrono a lui ››. ”Rispose loro Giovanni e disse:
Non può un uomo ricevere nulla, se non gli è stato dato dal cielo. Voi stessi mi
rendete testimonianza che io ho detto: Non sono io il Messia, ma sono stato in-
viato avanti a lui”. Chi ha la sposa è sposo; ma l'amico dello sposo, che è pre-
sente e l'ascolta, gioisce quando ode la voce dello sposo. Ora questa mia gioia si
è compiuta. Bisogna che egli cresca e io diminuisca ››.

Il Battista in carcere. Gesù lascia la
Giudea
Mt. 4, 12. Mc. 4, 17. Lc. 3, 19-20. Gv. 4, 1-3.


* Erode intanto aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo teneva in carcere a
causa di Erodiade, la moglie di Filippo suo fratello, ch'egli s'era presa in moglie.
Quando il Signore seppe ciò, e che i farisei avevano udito che Egli faceva più
discepoli e battezzava più di Giovanni - quantunque non Gesù, ma i suoi disce-
poli battezzassero - lasciò la Giudea e ritornò in Galilea.

Gesù attraversa la Samaria. Suo colloquio con la donna samaritana
Gv. 4, 4-42.


* Doveva passare attraverso la Samaria. Giunse dunque nella città della Samaria
chiamata Sichar, presso il podere che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio.
Là c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco per il viaggio, si
sedette accanto al pozzo. Era circa l'ora sesta.
Capita una -donna di Samaria ad attingere acqua. Le dice Gesù: « Dammi da
bere». “I suoi discepoli frattanto erano andati in città a comprar da mangiare.
Rispose la donna sarnaritana: « Come mai, tu che sei giudeo, chiedi da bere a
me che sono samaritana? ». Infatti i Giudei non hanno buoni rapporti con i Sa-
maritani.-Gesù le rispose: « Se tu conoscessi' il dono di Dio e chi è che ti dice: “Dammi
da bere”, tu stessa l'avresti pregato ed egli ti avrebbe dato un'acqua viva ››. 11« Si-
gnore, gli disse la donna, tu non hai nulla con' cui attingere e il pozzo è profondo:
dove dunque prendi acqua viva? Saresti forse più grande del padre nostro Giacob-
be che dette a noi il pozzo e ne bewe lui stesso e i suoi figli e le sue greggi? ››. 13 Ri-
spose Gesù: « Chiunque beve di quest'acqua avrà sete di nuovo,  ma chi berrà
l'acqua che io gli darò non avrà più sete in eterno; anzi l'acqua che io gli darò diven-
terà in lui fonte d'acqua zampillante in vita eterna ››. Gli disse la donna: « Signore, dammi
quest'acqua, e io non avrò più sete, né verrò più qui ad attingere ››. Dice a lei!
« Va', chiama tuo marito e ritorna qui ››. Rispose la donna: « Non ho marito ››. E
Gesù: « Hai detto bene: “non ho marito”; infatti hai avuto cinque uomini, e quel-
lo che ora hai non è tuo marito: in questo hai detto il vero ››.  E la donna: « Si-
gnore, vedo che tu sei un profeta. I nostri padri adorarono su questo monte e
voi dite che Gerusalemme è il luogo dove bisogna adorare››. “Le dice Gesù: « Cre-
dimi, donna, viene l'ora in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete
il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete: noi adoriamo ciò che conosciamo
perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l'ora, ed è questa, nella quale i veri
adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità. Il Padre vuole tali adoratori. Dio
è spirito, e i suoi adoratori devono adorarlo in spirito e verità ››.
Gli disse la donna: « So che deve venire il Messia (che tradotto significa: Cri-
sto); quando egli verrà ci annunzierà ogni cosa ››. Le disse Gesù: « Sono Io, colui
che ti parla ››. In quel momento arrivarono i suoi discepoli e si meravigliarono che discor-
resse con una -donna. Nessuno però disse: Che cosa le chiedi? ››, oppure: « Perché
parli con lei? ››. La donna intanto lasciò la sua anfora, e se ne andò in città, e di-
ceva alla gente: « Venite, e vedrete un uomo che mi ha detto tutte le cose che ho
fatte: che sia lui il Messia? ››. Uscirono dunque dalla città e vennero da lui.
“Intanto i -discepoli lo pregavano dicendo: « Rabbi, mangia ››.  Ma egli rispo-
se loro: « Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete ››.  Si domandarono i
discepoli: « Forse qualcuno gli ha portato da mangiare? ››. Ma Gesù disse loro:
« Il mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandato e compiere l'opera sua.
Non dite voi: “Ancora quattro mesi, e viene la mietitura?”. Ecco, io vi dico:
alzate gli occhi vostri e osservate i campi che già biancheggiano per la messe. Il
mietitore riceve la sua ricompensa e raccoglie il frutto per la vita eterna: perché
insieme ne goda e colui che semina e colui che miete. In questo s'avvera il det-
to: “l'uno semina e l'altro miete”. Io vi ho mandati a mietere quello che non
avete lavorato: altri 'hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro ››.
Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola. della donna
che attestava: « Mi ha detto tutto quello che ho fatto ››.
Quando poi giunsero da lui i Samaritani, lo rpregaróno di rimanere con loro.
E vi rimase due giorni. E molti altri ancora credettero in lui per la sua parola.
“e dicevano alla donna: « Non è più per la tua parola che crediamo; noi stessi ab-
biamo udito e sappiamo che questi è veramente
 il Salvatore del mondo .

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