Gesù di nazareh capitolo 16


Gesù di nazareth capitolo 16
Gesù esige rettitudine e forza interiori
Lc 16, 14-17.
 * I farisei, che erano amanti del dena-
ro, udívano tutte queste cose e lo deride-
vano. “Egli disse loro: «Voi siete quelli
che si proclamano giusti davanti agli uo-
mini; ma Dio conosce i vostri cuori: per-
ché ciò che è grande per gli uomini è
abominevole davanti a Dio.
La Legge e i Profeti vanno fino a Gio-
vanni: da allora il Regno di Dio è annun-
ciato e ognuno vi si introduce a forza.
E' più facile che periscano il cielo e la
terra che non cada un apice solo della
Legge ››.

Parabola del povero Lazzaro e del ricco
malvagio -
Lc 16, 19-31.
 * C'era un uomo ricco il quale vestiva
porpora e bisso, e dava tutti i giorni
splendidi pranzi. "E c'era un mendican-
te, chiamato Lazzaro, che, ulceroso, gia-
ceva davanti al suo portone, bramoso di
sfamarsi con ciò che cadeva dalla mensa
del ricco; e perfino i cani venivano a lec-
cargli le ulcere. Ora avvenne che il po-
vero morì e fu portato dagli angeli nel
seno di Abramo. Ma morì anche il ricco,
e fu seppellito.
E nel soggiorno dei morti, immerso nei
tormenti, questi, innalzando gli occhi, 
vide Abramo da lontano e Lazzaro nel suo
seno. “E gli gridò: « Padre Abramo, abbi
pietà di me, e manda Lazzaro a intingere
neIl'acqua la punta del suo dito per rin-
frescare la mia lingua, perché io spasimo
in questa fiamma ››.  Ma Abramo rispose:
« Figlio, ricordati che tu hai ricevuto i 
tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimente
i mali; ora dunque qui egli è consolato e
tu spasimi. Inoltre tra noi e voi c'è un
abisso grande, e chi volesse di qui pas-
sare dove siete voi', non potrebbe; né quel-
li di giù possono passare da noi ». Quello
replicò: « Allora, padre, ti prego, manda
Lazzaro alla mia casa paterna, poiché
ho ancora cinque fratelli, ad ammonirli
affinché non vengano anch'essi in questo
luogo di tormento». Gli rispose Abra-
mo: «Hanno Mosè e i profeti: li ascolti-
no ››. E quello ancora: « No, padre Abra-
mo; ma se uno dai morti andrà da loro,
si ravvederanno ››. “Gli rispose Abramo:
« Se non ascoltano Mosé e i profeti, anche
se un morto risorgesse, non si lascereb-
bero persuadere ››.

« Se aveste fede... »
Lc 17, 5-6.
 * Allora dissero gli apostoli al Signore:
« Accresci innoi la fede! ». Il Signore ri-
spose: « Se aveste fede quanto un chicco
di senapa, potreste dire a questo sicomo-
ro: Sradicati e trapiantati nel mare”, e
vi ubbidirebbe ».

Parabola del buon servo
Lc 17, 7-10.
 * Chi di voi, se ha un servo ad arare
o al pascolo, quando questi torna dai cam-
pi gli dice: “Vien qua presto, mettiti a
tavola”? Non gli dirà invece: “Prepara-
mi da cenare, cingiti e servimi finché io
non abbia mangiato e bevuto, poi mange-
rai e berrai anche tu”? “Si riterrà egli
forse obbligato verso quel servo perché
ha fatto quanto gli era stato comandato?
Così anche voi, quando avrete fatto tut-
te le cose che vi sono comandate, dite:
“Siamo servi inutili, abbiamo fatto solo
quello che dovevamo fare” ».

Gesù guarisce dieci lebbrosi
Lc 17, 11-19.
 * Nell'andare a Gerusalemme, egli at-
traversò la Galilea e la Samaria. Ed
entrato in un villagio, gli vennero incon-
tro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a di-
stanza,  ad alta voce gridavano: «Gesù,
Maestro, abbi pietà di noi! ››.  Egli, ve-
dutili, ordinò loro: «Andate, mostratevi
ai sacerdoti». E mentre se ne andavano,
si sentirono guariti.  Uno di loro, veden-
do che era guarito, tornò glorificando Id-
dio ad alta voce, e si gettò ai suoi piedi
con la faccia a terra, e lo ringraziava. E
questi era un Samaritano.  Gesù allora
disse: « Non sono stati tutti e dieci gua-
riti? Dove sono gli altri nove?  Non s'è
trovato nessun altro che tornasse a dar
gloria a Dio se non questo straniero? ››.
"E volto a lui soggiunse: «Alzati e va',
la tua fede ti ha salvato ››.

Gesù parla della sua seconda venuta
Lc 17, 20-37.
 * Poi, interrogato dai farisei quando
sarebbe venuto il Regno di Dio, egli rispo-
se loro: « Il Regno di Dio non viene in
modo spettacolare; “né si potrà dire:
“Ecco è qui”, ovvero: “E lì”, perché il
Regno di Dio è già in mezzo a voi ››.  Poi
rivolto ai suoi discepoli, continuò: « Verrà
un tempo in cui desidererete vedere uno
solo dei giorni del Figlio dell'uomo, e non
lo vedrete. “E vi diranno: “Ecco è qui,
ecco è, là”. Ma voi non muovetevi, né an-
datene in cerca. “Infatti come la folgore,
quando lampeggia, guizza da un punto al-
l'altro del cielo, così sarà del Figlio del-
l'uomo nel giorno del suo ritorno.  Pri-
ma però è necessario che egli soffra mol-
to, e sia ripudiato da questa generazione.
E come avvenne nei giorni di Noè, così
sarà anche nei giorni del Figlio dell'uo-
mo: ” mangiavano, bevevano, prendevano
marito, fino al giorno in cui Noè entrò
nell'arca; allora venne il diluvio e fece
perire tutti. "Lo stesso avvenne nei gior-
ni di Lot: mangiavano, bevevano, com-
pravano, vendevano, piantavano, costrui-
vano,  ma nel giorno che Lot uscì da
Sodoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e
fece perire tutti.  Così sarà nel giorno in
cui il Figlio dell'uomo si rivelerà.
In quel giorno chi sarà sulla terrazza
 e avrà i suoi arnesi in casa, non scenda a
 prenderli; e chi sara in campagna, non
 torni indietro. “Ricordatevi della moglie
 di Lot.  Chiunque cercherà di salvare la
sua vita la perderà, e chi la perderà la
salverà. Vi dico: in quella notte saranno
due in un letto: uno sarà preso e l'altro
sarà lasciato; saranno due donne a ma-
cinare alla stessa mola: una sarà presa e
l'aItra sarà lasciata. Due saranno nei
campi, l'uno verrà preso e l'altro sarà la-
sciato››.
Allora essi gli chiedono: « Dove, Si-
gnore? ››. Rispose: « Dove sta il corpo, là
pure si raduneranno gli avvoltoi ››.

Parabola della vedova insistente
Lc 18, 1-8.
 * Diceva poi loro una parabola sul do-
vere di pregare sempre senza stancarsi.
C'era in una città un giudice, che non
temeva Iddio e non aveva riguardi per
nessuno. “E c'era in quella stessa città
una vedova, la quale andava continuamen-
te da lui a dirgli: “Rendimi giustizia del
mio avversario”. *Per molto tempo egli
non volle farlo. Ma poi disse tra sé: “An-
che se non temo Iddio e non mi curo de-
gli uomini, tuttavia, per il fastidio che
mi dà questa vedova, le renderò giustizia,
perché non venga sempre a rompermi la
testa” ››. “E il Signore proseguì: «Udite
che cosa dice il giudice iniquo. Ora, Dio
non renderà forse giustizia ai suoi eletti
che gridano a lui giorno e notte, anche se
tarda verso di loro? “_Io _vi_ dico che ben
presto rendera loro giustizia. Ma quando
il Figlio dell'uomo verrà, troverà forse la
fede sulla terra?».

Parabola del fariseo e del pubblicano
Lc 18, 9-14.
* Disse ancora questa parabola a taluni
che erano persuasi di essere giusti e che
disprezzavano gli altri: « Due uomini
salirono al tempio a pregare: un fariseo e
un pubblicano. .“Il fariseo, a testa alta,
così pregava dentro di sé: “O Dio, io ti
ringrazio perché non sono come tutti gli
altri uomini, i quali sono rapaci, ingiusti,
adulteri, e nemmeno sono come questo
pubblicano. "Digiuno due volte la setti-
mana, pago la decima di tutto ciò che
acquisto”. “Il pubblicano invece, stando
lontano, non osava neppure alzare gli oc-
chi al cielo, ma si batteva il petto dicen-
do: “O Dio, abbi pietà di me peccatore!”.
Io vi dico che questi tornò perdonato a
casa sua e non l'altro; perché chi si esal-
ta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esal-
tato ››.

Parabola degli operai
Mt 20,1-16.
 * Avviene del Regno dei cieli come di
un proprietario uscito fin dal primo mat-
tino ad assoldare lavoratori per la sua
vigna. E, concordato con loro per un
danaro al giorno, li mandò nella sua vi-
gna. Uscito verso l'ora terza, vide altri
che se ne stavano sulla piazza sfaccenda-
ti, *e disse loro: “Andate anche voi nella
mia vigna e vi darò quel che è giusto”.
Ed essi andarono. Uscito di nuovo verso
la sesta e la nona ora, fece altrettanto.
Uscito poi verso l'undicesima ora, ne tro-
vò altri che se ne stavano in ozio e do-
mandò loro: “Perché ve ne state qui tut-
to il giorno oziosi?”. Rispondono: “Per-
ché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed
egli: “Andate anche voi alla vigna”. “Ve-
nuta la sera, il padrone della vigna disse
al suo fattore: “Chiama ,i lavoratori e dà
loro la paga cominciando dagli ultimi ar-
rivati fino ai primi”. °Vennero quelli del-
l'undecima ora e ricevettero ciascuno un
denaro. Quando vennero i primi pensa-
vano di ricevere di più, ma ricevettero
anch'essi un denaro. “Nel prenderlo si
lamentarono col padrone dicendo: “Que-
sti ultimi non hanno lavorato che un'ora
sola, e tu li hai considerati pari a noi che
abbiamo portato tutto il peso della gior-
nata e del caldo”.  Ma egli rispose a
uno di loro: “Amico, io non ti faccio tor-
fo; non hai convenuto con me per un de-
naro? Prendi quello che ti spetta e vat-
tene. Io voglio dare a quest'ultimo come
a te: non posso fare quel che voglio del
mio? Devi tu essere invidioso perché io
sono buono?”.  Ecco come gli ultimi sa-
ranno primi e i primi ultimi ››.

Lazzaro, l'amico di Gesù, si ammala e
muore
Gv. 11 , 1-16.
 * S'era ammalato un certo Lazzaro di
Betania, il paese di Maria e di Marta
sua sorella. *Maria era quella che profu-
mo' con unguento il Signore e ne asciugò
i piedi coi suoi capelli. Era suo fratello
Lazzaro che era ammalato. “Le sorelle
dunque mandarono a dire a Gesù: « Si-
gnore, colui che tu ami è malato ››.Udito
ciò, Gesù disse: «Questa malattia non
porta a morte ma serve per la glorifica-
zione" di Dio, perché per essa sia glorifi-
cato il Figlio di Dio », Gesù amava Mar-
ta e la sorella di lei e Lazzaro.  Ma quan-
do udì che questi era malato, si fermò an-
cora due giorni nel luogo dov'era. "Poi
disse ai discepoli: « Torniamo in Giudea ››.
Gli osservarono i discepoli: « Rabbi, i
Giudei cercavano or ora di lapidarti, e tu
vuoi tornare là di nuovo? ››. °Rispose Ge-
sù «Non sono forse dodici le ore del
giorno? Se uno cammina di giorno non
inciampa, perché egli vede la luce di que-
sto mondo; ma se uno cammina di not-
te, inciampa, perché gli manca la luce ››.
Disse queste cose e poi aggiunse: « Laz-
zaro, l'amico nostro dorme, ma vado a
risvegliarlo››. “Allora i discepoli gli dis-
sero: « Signore, se dorme, guarirà ››.  Ora
Gesù aveva parlato della morte di lui, ma
quelli avevano creduto parlasse del ripo-
so, ma quelli avevano creduto parlasse
del riposo del sonno. “Allora Gesù disse
loro chiaramente: «Lazzaro è morto, e
io sono contento per voi di non essere
stato là, affinché voi crediate. Ma andia-
mo da lui ››. "A questa parola Tommaso,
chiamato Dìdimo, disse agli altri disce-
poli: « Andiamo anche noi e moriamo con
lui ››. 

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