Venerdi Santo capitolo 21



VENERDI' SANTO

Gesù davanti al sacerdote Anna
Mt. 26, 57. Lc. 22, 54. Gv. 18, 12-24.
Quindi la coorte, il tribuno e dei Giu-
dei presero Gesu, lo legarono “e lo con-
dussero prima da Anna, che era suocero
di Caifa, Sommo Sacerdote' in quell'anno
“Caifa era colui che aveva dato questo
consiglio ai Giudei: “Conviene che un solo
uomo muoia per il popolo”.
 Il Sommo Sacerdote interrogò dunque
Gesù intorno ai suoi discepoli e alla sua
dottrina.  Gesù gli rispose :« Io ho par-
lato al mondo pubblicamente; ho sempre
insegnato in sinagoga e nel tempio dove
da ogni parte i Giudei si riuniscono; non
ho detto nulla in segreto. Perché inter-
roghi me? Interroga quelli che hanno udi-
to che cosa ho detto loro: essi sanno cosa
ho detto». “A queste parole una delle
guardie presenti diede a Gesù uno schiaf-
fo dicendo: << Così rispondi al Sommo Sa-
cerdote? ››.  E Gesù: « Se ho parlato ma-
le, mostrami dove sta il male; ma se ho
parlato bene, perché mi percuoti? ››.  Al-
lora Anna lo mandò, legato, dal Sommo
Sacerdote Caifa.

Gesù davanti a Caifa e al Sinedrido
Mt. 26, 59-66. Mc. 14, 53-64.
E i capi dei sacerdoti e tutto il Sine-
drio cercavano qualche falsa testimonian-
za contro Gesù per condannarlo a morte
ma non ne trovarono nessuna, benche'
molti falsi testimoni si fossero fatti avan-
ti. Alla fine, fattisi avanti due, dichiara-
rono: « Costui ha detto: “Io posso di-
struggere il tempio di Dio e in tre giorni
riedificarlo”››. Il  Sommo Sacerdote si
alzò e disse a lui: « Nulla rispondi a quan-
to costoro depongono contro di te? ››.
“Ma Gesù taceva. E il Sommo Sacerdote
ripeté: « Ti scongiuro per il Dio vivente,
di dirci se tu sei il Messia, il Figlio di
Dio. Rispose Gesù: « Tu l'hai detto.
Anzi vi dico che ormai vedrete il Figlio
dell'uomo seduto alla destra della Poten-
za venire sulle nubi del cielo». “Allora
il Sommo Sacerdote si strappò le vesti
dicendo: << Ha bestemmiato! Che bisogno
abbiamo ancora di testimoni? Voi avete
udito la bestemmia. “Che ve ne pare? ››.
E quelli risposero: « E' reo di mortel».

Gesù è ingiuriato e percosso
Mt. 26, 67-68. Mc. 14, 66-68. Lc. 22, 55-57. 
Gv. 18, 15-17.
“Allora gli sputarono in viso e lo per-
cossero con pugni; alcuni poi lo schiaffeg-
giavano,  e gli dicevano: « Indovina, Mes-
sia, chi è che ti ha percosso? ››.

Gesù è rinmegato per tre volte da Pietro
Mt. 26, 58; 26, 69-75
Lc 22, 61-62  Mc. 14, 66 -72.  Gv. 18, 15-17,
Seguivano Gesù Simon Pietro e un al-
tro discepolo; e siccome l'altro discepolo
era conosciuto dal Sommo Sacerdote, en-
trò con Gesù nell'atrio del Sommo Sacer-
dote. “Pietro invece rimase fuori, alla
porta. Allora l'altro discepolo, quello noto
al Sommo Sacerdote, uscì e parlò alla
portinaia e introdusse anche Pietro. "E
la serva portinaia disse a Pietro: «Non
sei anche tu dei discepoli di quest'uo-
mo? ››. Egli rispose: « Non lo sono ››.
“Faceva freddo, e i servi e le guardie
avevano acceso dei carboni e si scaldava-
no. E anche Pietro stava con loro e si
scaldava.
Gli chiesero: «Non sei dei suoi disce-
poli anche tu? ››. Egli negò e rispose:
<< Non lo sono ›>.
“Disse uno dei servi del Sommo Sacer-
dote, parente di quello a cui Pietro aveva
mozzato l'orecchio: << Non ti ho veduto io
nel podere con lui? ››. "Pietro negò di
nuovo; e in quell'istante un gallo cantò.
“E il Signore, voltosi, guardò Pietro.
Allora Pietro ricordò la parola che il Si-
gnore gli aveva detta: “Prima che il gallo
canti, oggi, tre volte mi rinnegherai”.  E
uscito fuori, pianse amaramente.

Seconda riunione del Sinedrio
Lc. 22, 66-71. Mt. 27, 2. Mc. 15, 1.
“E fattosi giorno, si riunì  l'assemblea
degli anziani del popolo, capi dei sacer-
doti e scribi e lo condussero nel loro Si-
nedrio e gli dissero: << Se tu sei il Mes-
sia, dillo a noi». Egli rispose: Anche se ve
lo dicessi, voi non mi credereste; e se
vi facessi delle domande, voi non mi ri-
spondereste. “Ma d'ora innanzi il Figlio
dell'uomo sarà seduto alla destra della Po-
tenza di Dio», E tutti domandarano:
<« Tu dunque sei il Figlio di Dio? ›› Rispose
loro :« Voi lo dite: Io lo sono››. Allora
dissero« Che abbiamo più bisogno di  te-
stimonianza? Noi stessi l'abbiamo udlto
dalla sua bocca .
E  legatolo, lo condussero fuorl e lo
cosegnarono al governatore Pilato.

Giuda si uccide
Mt. 27, 3-10.
Allora Giuda, il traditore, vedendo che
Gesù era stato condannato, preso dal ri-
morso, riportò le trenta monete d'argento
ai capi dei sacerdoti e agli anziani  dicen-
do: «Ho peccato tradendo sangue inno-
cente! ››. Ma essi risposero: «A noi che
importa? Pensaci tu! ››. Ed egli, gettate
le monete nel Santuario, si allontanò e
andò a impiccarsi. “I capi dei sacerdoti,
raccolte le monete, dissero: « Non è lecito
metterle nel tesoro del tempio perché so-
no prezzo di sangue». E, tenuto consi-
glio, comprarono con esse il campo del
vasaio, per la sepoltura dei forestieri. “Ec-
co perché quel campo fu chiamato, sino
a ora, campo del sangue. °Si compiva
così la parola di Geremia profeta:
“E presero le trenta monete d'argento,
il prezzo di colui che fu mercantegglato,
come lo valutarono i figli_d'Israele, e le
pagarono per acquistare il campo del va-
saio, come ordinò a me il Signore”.

Gesù davanti a Pilato
Mt. 27, 11. Gv. 18, 28-32. Lc. 23, 2.
“Allora condussero Gesù dalla casa di
Caifa al Pretorio. Era il mattino. Essi pe-
rò non entrarono nel Pretorio per non
contaminarsi e poter mangiare la Pasqua.
 Uscì dunque Pilato verso di loro e chie-
se: << Quale accusa portate contro questo
uomo? ››. Gli risposero: «Se non fosse
un malfattore, non te l'avremmo condot-
to». “Allora Pilato disse: «Prendetelo
voi e secondo la vostra Legge giudicate-
lo». Ma i Giudei replicarono: «Noi non
possiamo dare morte a nessuno».  Così
si adempiva la parola di Gesù che aveva
predetto di quale morte doveva morire.
 E si misero ad accusarlo dicendo: « Ab-
biamo trovato costui che sowertiva la no-
stra nazione e impediva di pagare i tri-
buti a Cesare, affermando di essere il
Messia re ››.

Pilato interroga Gesù privatamente
Mt. 27, 11. Mc. 15, 2. Lc. 23, 3. 
Gv. 18, 33-38.
Pilato rientrò nel Pretorio, chiamò
Gesù e gli disse: « Tu sei il re dei Giu-
dei?››.  Gesù gli rispose: «Dici questo
da te stesso, o altri te l'hanno detto di
me? ››.  Rispose Pilato: «Sono io forse
Giudeo? La tua gente e i capi dei sacer-
doti ti hanno consegnato ame. Che hai
fatto? ››. “Rispose Gesù: « Il mio Regno
non è di questo mondo; se il mio Regno
fosse di questo mondo, le mie guardie
avrebbero combattuto perché non fossi
consegnato ai Giudei: ma il mio Regno non
è di quaggiù ››.  Gli richiese Pilato: « Dun-
que tu sei re? ››. Gesù rispose: « Tu lo di-
ci: Io sono re. Io sono nato per questo, e
per questo sono venuto nel mondo: per
rendere testimonianza alla verità. Chiun-
que è per la verità ascolta la mia voce ››.
Pilato gli domandò: «Che cosa è la ve-
rità? ››. 

Nuove accuse del Sinedrio
Mt. 27, 12-14. Mc. 15, 3-5. Lc. 23, 4-7. 
Gv. 18, 38.
 I capi dei sacerdoti  l'accusavano di
molte cose.  Pilato di nuovo lo interrogò:
<< Non rispondi nulla? Vedi di quante cose
ti accusano! ››. Ma Gesù non rispose più
nulla, così che Pilato ne era stupito.
Pilato allora si volse ai capi dei sacer-
doti e alla folla e disse' « Io non trovo
nessuna colpa in quest'uomo ››. Ma essi
insistevano: « Egli solleva il popolo inse-
gnando per tutta la Giudea, cominciando
dalla Galilea fin qui ››.
Pilato, udito questo, domandò se quel-
l'uomo fosse galileo; e saputo che era
della giurisdizione di Erode, lo mandò a
Erode, che in quei giorni si trovava lui
pure a Gerusalemme.

Gesù di fronte a Erode Antipa
Lc. 23, 8-12.
 Erode.. vedendo Gesù, fu assai conten-
to, perché da molto tempo desiderava di
conoscerlo per le cose che aveva udite di
lui e sperava di vedergli fare qualche pro-
digio.  Gli fece molte domande. ma Gesù
non gli rispose nulla. I capi dei sacer-
doti e gli scribi stavano là e l'accusavano
con violenza.  Allora Erode, assieme alla
sua scorta militare lo trattò con disprez-
zo e, burlandosi di lui, lo copri con una
veste sgargiante e lo rimandò a Pilato.
In quel giorno Erode e Pilato, che fino
a quel momento erano stati nemici. tra
loro, divennero amici.

<< Dopo averlo castigato, lo lascerò libero»
Lc. 23, 13-16.
Allora Pilato Convocò i capi dei sa-
cerdoti e i magistrati e il popolo e dis-
se loro: << Mi avete condotto quest'uomo
come sowertitore del popolo ed ecco', io
l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho
trovato in lui nessuna delle colpe di cui
l'accusate. E neppure Erode; infatti l'ha
rimandato a noi. Voi lo vedete: nulla ha
fatto che meriti la morte.  Lo sottoporrò
a un castigo, e lo Iibererò ››.

Gesù è posposto a Barabba
Mt. 27, 15-23. Mc. 15, 6-15. Lc. 23, 17-25. 
Gv. 18,'39-40.
 Per la festa il governatore soleva ac-
cordare alla folla la liberazione di un pri-
gioniero, chiunque scegliessero. C'era
allora un detenuto famoso chiamato Ba-
rabba. " Domandò dunque Pilato a coloro
che s'erano radunati: « Chi volete che vi
liberi: Barabba o Gesù detto il Cristo? ››.
“Perché sapeva che glielo avevano con-
segnato per invidia.
“Mentre egli sedeva in tribunale, sua
moglie gli mandò a dire: «Non impic-
ciarti di quel giusto: molto ho sofferto
oggi in sogno a causa di lui ››.
Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani
persuasero le turbe a chiedere Barabba e
far perire Gesù. “Allora il governatore
riprese la parola e disse loro: «Chi dei
due volete che vi liberi? ››. Quelli rispose-
ro; « Barabba! ››E Pilato: «Che farò
dunque di Gesù detto il Cristo? ››. Tutti
risposero: « Sia crocifisso! ››. Soggiunse
<< Ma che ha fatto di male?››. E quelli
ancora più forte gridarono: «Sia croci-
fisso! ››.

Gesù viene flagellato
Mt. 27, 26. Mc. 15, 15. Gv. 19, 1.
Allora Pilato prese Gesù e lo fece fla-
gellare.

Gesù viene coronato di spine
Mt. 27, 27-30. Mc. 15, 16-19. Gv. 19, 2-3.
“Poi i soldati del governatore, condot-
to Gesù nel Pretorio, radunarono intorno
a lui tutta la coorte. E spogliatolo, gli
misero addosso una clamide scarlatta;
e, intrecciata una corona di spine, gliela
posero in capo, e una canna nella destra;
poi, piegando il ginocchio davanti a lui, lo
schernivano, dicendo: << Salve, re dei Giu-
dei! ››. E, sputandogli addosso, prende-
vano la canna e lo percuotevano sul capo.

 Ecco  l'uomo
Gv. 19, 4-7.
Pilato uscì ancora fuori e disse loro:
<< Ecco ve lo conduco fuori, perché sap-
piate che io non trovo in lui nessun mo-
tivo di condanna ››.
 E Gesù uscì portando la corona di spi-
ne e il mantello purpureo. Pilato disse
loro: «Ecco l'uomo! ››.
Quando lo videro, i capi dei sacerdoti
e gli sgherri gridarono: << Alla croce! Alla
croce! ››. Disse loro Pilato: << Prendetelo e
crocifiggetelo voi, perché io non trovo in
lui nessun motivo di condanna ››. *Gli ri-
sposero i Giudei: «Noi abbiamo una Leg-
ge, e secondo la Legge deve morire per-
ché s'è proclamato Figlio di Dio! ››.

Responsabilità di Pilato e dei Giudei
Gv. 19, 8-11.
“Allora Pilato, udite queste parole, si
impaurì ancor di più. “Rientro nel Preto-
rio e chiese a Gesù: « Di dove sei? ››. Ma
Gesù non gli dette risposta. Allora Pi-
lato gli disse: « A me non parli? Non sai
che io ho potere di liberarti e ho potere
di crocifiggerti?››. “Rispose Gesù: «Non
avresti nessun potere sopra di me, se non
ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chì
mi ha consegnato nelle tue mani è ben
più colpevole ››.

Ultimi tentativi di Pilato per liberare Gesù_
Gv. 19, 12-15.
Da' quel momento Pilato cercava di
liberarlo. Ma i Giudei gridavano: «Se lo
liberi, non sei amico di Cesare. Chiunque
si fa re, si oppone a Cesare ››. Pilato,
udite queste parole, condusse fuori Gesù,
e sedette in tribunale nel luogo detto Li-
tostrato, in ebraico Gabbata.  Era la Pre-
parazione della Pasqua, verso l'ora sesta.
Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro
re». “Ma essi gridarono: « Via! Via! Cro-
cífiggilo! ››. Chiese allora Pilato: «Debbo
crocifiggere il vostro re? ››. I capi dei sa-
cerdoti risposero: « Non abbiamo altro re
fuori di Cesare! ››.

La sentenza di morte
Mt. 21, 24-26. Mc. 15, 15. Lc. 23, 25. 
Gv. 19, 16-17.
 Allora. Pilato, vedendo che non riusci-
va a nulla ma che il tumulto aumentava,
prese dell'acqua e si lavò le rnani`dinanzi
alla moltitudine dichiarando: « Io sono in-
nocente del sangue di questo giusto. Ve la
vedrete voi ››.  E tutto il popolo rispose:
« Il suo sangue (ricada) sopra noi e sopra
i nostri figli! ››. Allora egli rilasciò loro
Barabba e consegnò Gesù (ai soldati)
perché fosse crocifisso.

Simone di Cirene costretto ad aiutare
Gesù
Mt. 27, 31-32. Mc. 15, 20-21. Lc. 23, 26. 
Gv. 19, 17.
“E dopo averlo schernito, lo spoglia-
rono della clamide, gli rimisero le sue
vesti e lo condussero via per crocifiggerlo.
Nell'uscire trovarono un uomo di Ci-
rene, chiamato Simone, e lo costrinsero a
portare la croce di lui.

Le donne di Gerusalemme piangono su
Gesù
Lc. 23, 27-32.
E lo seguiva una moltitudine di po-
polo e di donne che piangevano e lo com-
passionavano. "Volgendosi ad esse, Gesù
disse: « Figlie di Gerusalemme, non pian-
gete per me, ma per voi stesse piangete
e per i vostri figli, perché, ecco, verran-
no giorni in cui si dirà: “Beate le sterili,
e i grernbi che non hanno generato e i
seni che non hanno nutrito.  Allora si
comincerà a dire alle montagne: “Cadete
su di noi!” e alle colline: “Ricopriteci.
 Poiché se così si tratta il legno verde,
del secco che avverrà? ››.
Venivano condotti con lui anche due
malfattori per essere giustiziati.

Al Golgota: la crocifissione
Mt. 27, 33-34; 27, 38. Mc. 15. 22-25. 
Lc. 23 (33) 34. Mc. 15. 27-28. Gv. 19, 18.
E lo condussero al luogo detto Gol-
gota, che tradotto significa luogo del te-
schio.  E gli offersero del vino mirráto,
ma egli non ne prese.
Poi lo crocifissero.
Era l'ora terza quando lo crocifissero.
Gesù diceva:<< Padre, perdona loro
perche' non sanno quello che fanno! ››.
Con lui crocifissero due ladroni, uno
alla destra e l'altro alla sinistra "Co- `
si si adempiva la profezia che dice: “E' sta-
to annoverato tra i malfattori”.

L'iscrizione sulla croce
Mt. 27, 37. Mc. 15, 26. Lc. 23, 38. 
Gv. 19, 19-22.
Pilato scrisse anche un cartello e lo
mise in cima alla croce. Diceva: « Gesù, il
Nazareno, il re dei Giudei ››. “Molti Giu-
dei lessero quella iscrizione, perche' il luo-
go dove Gesù fu crocifisso era vicino alla
città, ed era scritta in ebraico, in latino e
in greco.  Dissero dunque a Pilato i capi
dei sacerdoti: «Non scrivere: il re dei
Giudei“Rispose Pilato: << Quel che ho
scritto ho scritto ››.

I soldati si sorteggìano le vesti di Gesù
Mt. 21, 35. Mc. 15, 24. Lc. 23, 34. 
Gv. 19, 23-24.
“Quando i soldati ebbero crocifisso
Gesù, presero le sue vesti e ne fecero
quattro parti, una per ciascun soldato.
[Presero] pure la tunica, ma la tunica era
senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo
da cima a fondo.  Perciò dissero tra loro:
« Non la dividiamo, ma tiriamola a sorte a
chi debba toccare». Così si adempiva la
*Scrittura (che dice): “Hanno diviso tra
loro le mie vesti, e sulla mia tunica hanno
gettato la sorte. Questo dunque fecero
i soldati.

Gesù morente e insultato
Mt. 27, 36; 27, 39-44. Mc. l5,_29-32.
 Lc. 23, 35-37.
E, postisi a sedere, gli facevano la
guardia. 
Quelli che passavano lo insultavano
scrollando il capo e dicevano: « Tu che
distruggi il tempio e in tre giomi lo ried.-
fichi, salva te stesso; se sei Figlio di Dio 
scendi dalla croce! ›› Nello stesso modo
i capi dei sacerdoti con gli scribi e gli an-
ziani si beffavan di lui dicendo: «Ha
salvato gli altri e non può salvare se stes-
so ››. << E re d'Israele! Discenda dalla croce
e noi crederemo in lui! ›› Confidò in
Dio; lo liberi, se in lui si compiace giacché
egli ha detto: “Sono Figlio di , Dion, »
 Ed anche i ladroni crocifissi con luio  lo
insultavano.

Uno dei due ladronì si affida a Gesù
Lc. 23, 39-43.
Ora uno dei malfattori crocifissi lo
insultava dicendo :« Non sei tu il Messia?
Salva te stesso e noi! ››. Ma l'altro lo ri-
prendeva e diceva :<< Non temi neppure
Dio, tu che subisci la stessa condanna?
Per noi è giusto; riceviamo quel che ab-
biamo meritato con le nostre azioni; ma
costui non ha fatto nulla di male ››.  E ag-
giunse: << Gesù, ricordati di me quando
verrai nel tuo regno! ››. “Gesù gli rispo-
se: << In verità ti dico: oggi sarai con me
in paradiso ››.

Gesù dona a noi la sua Madre
Gv. 19, 25-27.
“Stavano presso la croce di Gesù sua
madre e la sorella di lei, Maria di Cleofa,
e Maria la Maddalena.  Ora Gesù, vedu-
ta sua madre e, vicino a lei, il discepolo
che egli amava, disse alla madre: << Don-
na, ecco tuo figlio ›› Poi disse al disce-
polo « Ecco tua madre ››. E da quel mo-
mento il discepolo la prese con sé.

« Dio mio, Dio mio »
Mt. 27, 45-47. Mc. 15, 33-35.
Dall'ora sesta all'ora nona si fece te-
nebra su tutta la regione.  E verso l'ora
nona Gesù gridò con gran voce: « Eli, Eli,
lemà sabactáni? ››, cioè: “Dio mio, Dio
mio, perché mi hai abbandonato?”.
“Alcuni degli astanti, nell'udirlo, disse-
ro: « Costui chiama Elia ››.

Gesù muore sulla croce
Mt. 27, 48-50. Mc. 15, 36-38. Gv. 19, 28-30. 
Lc. 23, 46.
 Dopo questo, sapendo Gesù che tutto
era compiuto, affinché si adempisse la
Scrittura, disse: « Ho sete! ››.
C'era là un vaso pieno d'aceto.Inzup-
pata una spugna nell'aceto, e postala in
cima a una canna d'issopo, l'accostarono
alla sua bocca.
Quando ebbe preso l'aceto, Gesù dis-
se :<< Tutto è compiuto ››. 
E di nuovo mandando un alto grido
Gesù esclamò« Padre, nelle tue mani af-
fido il mio spirito ››.
E, detto questo, spirò.

Avvenimenti dopo la morte di Gesù
Mt. 27, 51-56. Mc. 15, 38-41. Lc. 23, 45-49.
 Ed ecco il velo del tempio si squarciò
*in due, da cima a fondo, e la terra tremò,
e le rocce si spaccarono, e le tombe si
aprirono e molti corpi di santi che erano
morti risuscitarono e, usciti dalle tom-
be dopo la risurrezione di lui, entrarono
nella città santa e apparvero a molti.  Il
centurione e quelli che con lui facevano
la guardia a Gesù, veduto il terremoto e
le cose che accadevano, temettero forte-
mente e dissero: «Veramente questi era
figlio di Dio ››.
E molte donne, quelle stesse che ave-
vano seguito Gesù dalla Galilea per assi-
sterlo, erano là che guardavano da lonta-
no; tra loro vi era Maria Maddalena,
Maria -madre di Giacomo e di Giuseppe, e
la madre dei figli di Zebedeo.

Il cuore trafitto
Gv. 19, 31-37.
 Allora i Giudei, perché non restassero
i corpi sulla croce il sabato -era la “Pre-
parazione e quel sabato era molto solen-
ne - chiesero ai Pilato che si spezzassero
loro le gambe e fossero rimossi. “Ven-
nero dunque i soldati e spezzarono le
gambe al primo, e poi anche all'altro che
era stato crocifisso insieme con lui.
“Venuti però da' Gesù e vedendolo già
morto, non gli spezzarono le gambe;  ma
uno dei soldati gli trafisse il costato con
la lancia. E subito ne uscì sangue' e acqua.
 E chi ha veduto ne dà testimonianza,
e la sua testimonianza è veritiera, ed egli
sa di dire la verità, perché anche voi cre-
diate.  E questo avvenne affinché si
adempisse la Scrittura: “Nessuno osso gli
sarà spezzato”. “E anche un'altra Scrit-
tura che dice: “Vedranno colui che hanno
trafitto”.

Gesù viene sepolto
Mt. 27, 57-61. Mc. 15, 42-45. Gv. 19, 39. 
Mc. 15, 46. Lc. 23; 55-56.
Venne la sera, e poiché era la “Pre-
parazione, cioè la vigilia del sabato,
Giuseppe d'Arirnetea, illustre membro
del Consiglio, il quale pure aspettava il
regno di Dio, andò coraggiosamente da Pi-
lato e gli chiese il corpo di Gesù. Pilato
si stupì che fosse già morto e, chiamato il
centurione, gli domandò se davvero era
già morto.  Udito il rapporto del centu-
rione, concesse il cadavere a Giuseppe.
Venne anche Nicodemo, quello che
una-volta era andato da lui di notte, por-
tando circa cento libbre di una miscela
di mirra e di aloe.
E Giuseppe, comprata una sindone,
depose Gesù dalla croce, l'avvolse nella
sindone, e lo pose in un sepolcro che ave-
va scavato (per sé) nella roccia, rotolan-
do poi la pietra all'ingresso del sepolcro.
E avendo seguito Giuseppe, le donne,
quelle che erano venute con Gesù dalla
Galilea, osservarono il sepolcro e come
era stato deposto il corpo di Gesù.  Poi
se ne tornarono e prepararono aromi e
unguenti. Il sabato poi stettero in riposo
secondo il comandamento.

I Capi dei sacerdoti mettono la guardia al
sepolcro
Mt. 27, 62-66.
L'indornani, che era il giorno succes-
sivo alla “Preparazione”, i capi dei sacer-
doti e i farisei si radunarono presso Pilato
e gli dissero: << Signore, noi ci siamo ri-
cordati che quell'impostore disse ancora
vivo: “Dopo tre giorni risorgerò”. “Ordi-
na dunque che il sepolcro sia ben custo-
dito fino al terzo giorno per evitare che
vengano i suoi discepoli a rapirlo e di-
cano poi al popolo: “E' risorto dai mor-
ti. Così l'ultimo inganno sarebbe peggio-
re del primo ››. “Disse loro Pilato: << Ave-
te una guardia; andate, assicuratevi come
sapete fare»,  Ed essi, andati, assicura-
rono il sepolcro sigillandone la pietra e
mettendovi la guardia.

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