Gesù di nazareth capitoio 12


capitolo 12
« Chi commette il peccato è schiavo del
peccato ››
Gv 8, 30-36.
* In conseguenza di queste parole cre-
dettero in lui.
E Gesù prese a dire ai Giudei che gli
avevano creduto: « Se voi rimarrete nella
mia parola, sarete veramente miei disce-
poli “e conoscerete la verità, e la verità
vi farà liberi ››. Gli risposero: « Noi sia-
mo della stirpe di Abramo, e non fummo
mai schiavi di nessuno come dunque tu
dici: diverrete liberi? ››. Rispose loro Ge-
sù: « In verità vi dico: Chi commette il
peccato è schiavo del peccato. Ora lo
schiavo. non sta sempre nella casa, il fi-
glio invece vi resta sempre. Se dunque
il Figlio vi libererà, allora sarete vera-
mente liberi ››.

I giudei increduli non sono figli di Dio
Gv 8, 37-47.
 * Lo so che siete stirpe di Abramo,
ma voi cercate di uccidermi perché la
mia parola non trova posto in voi.  Io
dico quel che ho veduto presso il Padre;
fate dunque anche voi quello che avete
udito dal vostro padre».  Gli replicaro-
no: « Il nostro padre è Abramo». Sog-
giunse Gesù: «Se siete figli di Abramo,
fate le opere di Abramo! Ora invece
voi cercate di uccidere me, che vi ho
detto la verità come l'ho udita da Dio.
Questo, Abramo non lo fece. “Voi fate
le opere di colui che è veramente padre
vostro». Gli risposero: «Noi non siamo
nati da adulterio; abbiamo un solo padre:
Dio ››.
E Gesù a loro: Se Dio fosse vostro padre,
voi amereste me, perchè io sono
venuto da Dio: non sono infatti venuto
per mia volontà, ma Egli mi ha mandato.
Perché non capite il mio linguaggio? E
perché non potete ascoltare la mia paro-
la. Voi avete il diavolo per padre e vo-
lete compiere i desideri del padre vostro.
Egli fu omicida sin dal principio, e non
perseverò nella verità, perché non c'è ve-
rità in lui. Quando dice menzogna, parla
del proprio perché è menzognero e padre
di menzogna. Ed ecco, io dico le verità
e voi non mi credete. Chi di voi può ac-
cusarmi di peccato? Se io vi dico la ve-
rità, perché non mi credete? “Chi è da
Dio ascolta le parole di Dio. Per questo
voi non le ascoltate, perché non siete da
DiO ››.

Gesù afferma la sua esistenza etema
Gv 8, 48-59.
 * Gli risposero i Giudei: «Non abbia-
mo ragione di dire che tu sei samaritano
e indemoniato?››. Rispose Gesù: «Io
non sono un indemoniato, ma onoro il
Padre mio, e voi mi oltraggiate.  D'al-
tra parte io non cerco la mia gloria. V'è
chi la cerca e giudica. “In verità vi di-
co: Chi osserverà la mia parola, non mo-
rirà in eterno». “Gli dissero i Giudei:
« Ora vediamo davvero che sei indemo-
niato. Abramo è morto, e i profeti pure,
e tu dici: “Chi osserverà la mia parola
non morirà in eterno”. "Saresti tu più
grande del padre nostro Abramo che è
morto? E anche dei profeti che son mor-
ti. Chi pretendi tu di essere? ››. Rispose
Gesù: « Se io mi glorificassi da me stes-
so la mia gloria sarebbe vana, ma
è il Padre mio _che mi glorifica, co-
lui del quale voi dite che è il vostro Dio,
sebbene non lo abbiate conosciuto. Io
lo conosco: e_se dicessi che non lo co-
nosco, sarei bugiardo come voi. Ma io lo
conosco e osservo la sua parola. “Abra-
mo, il padre vostro, esultò al pensiero di
vedere il mio giorno: lo vide e ne tripu-
diò». “Gli osservarono i Giudei: «Tu
non hai ancora cinquant'anni e hai vedu-
to Abramo? ››. “Rispose loro Gesù: « In
verità in verità vi dico: Prima che Abra-
mo fosse, Io sono ››.  Allora presero del-
le pietre per lapidarlo, ma Gesù si na-
scose e uscì dal tempio.

Gesù guarisce un cieco-nato
Gv 9, 1-41.
 * Passando lungo la strada Gesù vide
un cieco della nascita. “Gli domandaro-
no i suoi discepoli: « Maestro, chi ha pec-
cato, lui o i suoi genitori, perché nascesse
cieco? ››. Gesù rispose: « Né lui, né i suoi
genitori, ma affinché si manifestino in
lui le opere di Dio. Bisogna che noi
compiamo le opere di Colui che mi ha
mandato finché è giorno; poi viene la
notte, quando nessuno può agire. Fin-
ché sono nel mondo, Io sono la luce del
mondo», “Detto questo, sputò in terra,
fece con la saliva un po' di fango, lo
spalmò sugli occhi del cieco le gli disse:
Va', lavati nella piscina di Siloe (pa-
rola che vuol dire: inviato) ››. Egli andò,
si lavo' e tornò che ci vedeva.
“Allora i parenti e quanti l'avevano co-
nosciuto prima, quand'era mendicante, di-
cevano: « Non è forse questo l'uomo che
stava lì seduto a chiedere l'elemosina?».
Alcuni dicevano: « E lui ››. Altri: « No,
è uno che gli somiglia ››. Ma lui afferma-
va: « Sono proprio io ››.  Allora gli do-
mandarono: « Come ti si sono stati aperti
gli occhi?». “Rispose: «Quell'uomo che
si chiama Gesù fece del fango, me ne
spalmò gli occhi e disse: “Va' a Siloe
e lavati”. Ci sono andato, mi sono la-
vato e ci ho visto››. “Gli domandarono:
« Dov'è ora? ››. Rispose: « Non so ››.
“Condussero allora quello che era sta-
to cieco dai farisei. Era stato in giorno
di sabato che Gesù aveva fatto quel fan-
go e gli aveva aperto gli occhi. “A loro
volta lo interrogarono i farisei come a-
vesse riacquistato la vista. Ed egli disse
loro: «Ha messo del fango sui miei oc-
chi, mi son lavato e ci vedo». “Allora
alcuni farisei dissero: «Quest'uomo non
è da Dio perché non- osserva il sabato ››.
Altri invece: « Come può un peccatore
compiere tali prodigi? ››. E vi era disac-
cordo tra loro. "Così domandano un'al-
tra volta al cieco: « Tu che ne dici di co-
lui che ti aprì gli occhi? ››. « Che è un
profeta», rispose. "Non credettero però
i Giudei che egli fosse stato cieco e aves-
se riacquistato la vista, e fatti venire i
suoi genitori “li interrogarono: «È que-
sto quel vostro figliolo che voi dite nato
cieco? Come dunque ora ci vede? ››. Ri-
sposero i genitori: « Sappiamo che que-
sto è nostro figlio e che è nato cieco.
“Come poi ora ci veda, non lo sappia-
mo, e neppure chi gli abbia aperti gli
occhi. Ha i suoi anni: domandatelo a lui,
potrà rispondere su quanto lo riguarda».
“I genitori risposero così perché teme-
vano i Giudei. Questi infatti avevano de-
cretato che chiunque riconoscesse Gesù
per Messia fosse espulso dalla Sinagoga.
Per  questo dissero i genitori di lui:
“Ha i suoi anni, interrogatelo”.
Chiamarono quindi ancora l' uomo
che era stato cieco, e gli dissero: «Da'
gloria a Dio: noi sappiamo che quell'uo-
mo è peccatore››. Rispose: «Se è pec-
catore, non so; una cosa so, che ero
cieco e ora ci vedo ››. Gli chiesero an-
cora: « Che cosa ti ha fatto? Come ti a-
perse gli occhi? ››. “Rispose loro: «Ve
l'ho già detto e non avete creduto; che vo-
lete sentire ancora? Volete forse diventa-
re anche voi suoi discepoli? ››_ “Allora lo
insultarono: «Sei tu suo discepolo: noi
siamo discepoli di Mosè. Noi sappia-
mo che ha Mosè ha parlato Dio, ma co-
stui non sappiamo di dove sia ››. Rispo-
se l'uomo: « Proprio questo è motivo di
meraviglia, che voi non sapete di dove
sia, e lui mi ha aperto gli occhi. “Lo
sappiamo bene che Dio non ascolta i pec-
catori, ma se uno lo onora e fa la sua
volontà, Egli lo ascolta. Mai si è sen-
tito al mondo che uno abbia aperto gli
occhi a un cieco nato. Se questi non
fosse da Dio, non avrebbe potuto far
nulla ››. Gli risposero: «Tu sei stato ge-
nerato tutto nei peccati, e insegni a noi? ››.
E lo cacciarono fuori.
Gesù sentì dire che lo avevano espul-
so e, incontratolo, gli chiese: «Credi tu
nel Figlio dell'uomo? ››. Ed egli doman-
do: «Chi è, Signore, perché io creda in
lui? ››. “E Gesù: « Tu lo vedi: è colui che
parla con te ››.  Egli allora:« Credo, Si-
gnore! », E gli si prostò davanti.  Disse
Gesù: « Per fare un giudizio io sono ve-
nuto in questo mondo, affinché quelli che
che non vedono aquistono la vista, e affinchè
quelli che ci vedono, diventino ciechi».
Udirono queste parole alcuni farisei che
erano con lui, e gli domandarono: « Sia-
mo forse ciechi anche noi? ››. “Disse lo-
ro Gesù: « Se voi foste ciechi non avreste
peccato, ma poiché dite “Vediamo”, il
vostro peccato rimane ››.

Gesù si definisce “la porta dell'ovile e il
buon pastore”
Gv 10, 1-21.
* In verità, in verità vi dico: « Chi non
entra per la porta nell'ovile, ma vi sale
da un'altra parte, è ladro e predone.  Chi
invece entra per la porta è il pastore del-
le pecore. A lui il custode apre e le pe-
core ne ascoltano la voce, ed egli chia-
ma le sue pecore per nome, e le conduce
fuori. E quando le ha condotte fuori tut-
te, cammina innanzi loro, e le pecore lo
seguono perché conoscono la sua voce.
5Un estraneo invece non lo seguiranno,
anzi lo fuggiranno, perché non conoscono
la voce degli estranei ››. “Questa parabola
disse loro Gesù, ma essi non compresero
che cosa volesse dire.
Gesù allora disse di nuovo: « In veri-
tà, in verità vi dico :Io sono la porta del-
le pecore: “tutti quelli che vennero pri-
ma di me, furono ladri e predoni; ma le
pecore non li hanno ascoltati. 910 sono
la porta. Chi entrerà passando per me
sarà salvo, ed entrerà e uscirà e troverà
pascoli. Il ladro non viene se non per
rapire, sgozzare e -distruggere. Io sono
venuto perché abbiano la vita e l'abbia-
no in sovrabbondanza ››.
Io` sono il buon pastore. Il buon pa-
store da la vita sua per le pecore .Il
mercenario, che non è pastore, al quale
non appartengono le pecore, appena vede
il lupo venire abbandona le pecore e fug-
ge e il lupo le azzanna e le disperde,
fa così perché è mercenario e non
gli importa delle pecore.Io sono il
buon pastore, e conosco le mie pecore, e
le mie pecore conoscono me,  poiché il
Padre conosce me, e io conosco il Padre
e do la mia vita per le pecore. Ho pure
altre pecore che non sono di questo ovile;
anche quelle io devo condurre, e udran-
no la mia voce e si farà un solo gregge,
un. solo pastore. "Per questo il Padre
mi ama, perché io do la mia vita per ri-
prenderla nuovamente. Nessuno me la
toglie, ma io la do da me stesso: ho il
potere di darla e il potere di riprenderla
nuovamente. Ho ricevuto questo coman-
do dal Padre rnio.
In seguito a queste parole nacque di
nuovo fra i giudei un'altra discussione.
Molti di loro dicevano: « E' un inde-
moniato, delira, perché l'ascoltate? ››.Al-
tri dicevano: « Tali parole non sono da
indemoniato: può forse un demonio apri-
re gli occhi ai ciechi? ››.


Gesù afferma solennemente la sua divinità
Gv 10, 22-39.
 * Si celebrava allora in Gerusalemme
la festa della Dedicazione, ed era inverno.
Gesù passeggiava nel tempio, sotto il
portico di Salomone. “I Giudei gli si fe-
cero attorno e gli chiesero: « Fino a quan-
do terrai sospeso l'animo nostro? Se tu
sei il Messia, dillo chiaramente». Ri-
spose loro Gesù: «Ve l'ho detto, ma voi
non credete. Le opere che faccio nel no-
me del Padre mio, queste rendono testi-
monianza di me. Ma voi non credete
perché non siete delle mie pecore.  Le
mie pecore ascoltano la mia voce, e io le
conosco, ed esse mi seguono; “e io do
loro la vita eterna, ed esse non andran-
no mai perdute e nessuno le rapirà dalla
mia mano.  Il Padre mio che me le ha
date è più grande di tutti, e nessuno può
rapirle di mano al Padre mio. Io e il
Padre siamo una cosa sola ››.
Di nuovo i Giudei presero delle pie-
tre per lapidarlo. Gesù disse loro: «Mol-
te opere buone, che mi furono affidate
dal Padre, io vi ho fatto vedere: qual è di
queste opere, quella per cui mi volete
lapidare? ››. “Gli risposero i Giudei: «Noi
non ti lapidiamo per qualche opera buo-
na, ma perché tu bestemmi e cioè per-
ché tu, mentre non sei che un uomo, ti
fai Dio ››.  Rispose loro Gesù: «Non sta
scritto nella vostra Legge: “Io ho detto:
voi siete dèi?”.  Se essa chiamò dèi co-
loro ai quali fu rivolta la parola di Dio
- e la Scrittura non può essere smentita
- "perché a me, che il Padre ha santi-
ficato e mandato nel mondo, voi dite:
“Tu bestemmi, per aver detto: Sono Fi-
glio di Dio?”. “Se non faccio le opere
del Padre mio, non credetemi!  Ma se
le faccio, anche se non volete credere a
me, credete alle opere, affinché sappiate
e riconosciate che il Padre è in me e io
sono nel Padre ››. ”Cercavano dunque
nuovamente di arrestarlo, ma egli sfuggì
loro di mano.

Gesù si ritira oltre il Giordano,nella Perea
Mt  19,1-2 Mc 10,1 Gv 10, 40-42
 * E se n'andò di nuovo oltre il Gior-
dano, nel luogo dove prima Giovanni a-
veva battezzato, e là si fermo'. “Molti
andarono da lui, e dicevano, fra_ loro:
«Giovanni non fece nessun piodigio: ma
tutto quanto disse Giovanni di costui era
vero »_ E in quel luogo molti credettero
in lui.

Gesù proibìsce il divorzio
Mt 19, 3-12. Mc 10, 2-12.
 * Gli si avvicinarono dei fariseí per met-
terlo alla prova e gli chiesero: « E' lecito
rimandare la propria moglie per qualsiasi
motivo? ››. Egli rispose: «Non avete let-
to che il Creatore li fece sin da principio
uomo e donna e disse: “perciò l'uomo
abbandonerà il padre e la madre e si
unirà con la propria moglie, e i due sa-
ranno una sola carne”. Pertanto non so-
no più due, ma una carne sola. Non se-
pari dunque l'uomo quello che Dio ha
congiunto ››. Gli dicono: « Perché allora
Mosè prescrisse di dare il libello di ri-
pudio e di rimandarla? »_ “Rispose: « Per
la durezza del vostro cuore Mosè vi per-
mise di ripudiare le vostre mogli; ma in
principio non fu così. °Ora io vi dico:
chiunque rimandi la sua donna, salvo il
caso di concubinato, e ne sposi un'altra,
commette adulterio. E chi sposa la ripu-
diata commette adulterio».Gli dicono
i discepoli: « Se tale è la condizione del-
l'uomo con la moglie, non conviene spo-
sarsi». “Rispose: «Non tutti capiscono
questa parola, ma solo coloro ai quali e'
dato. Vi sono eunuchi che furono ge-
nerati così dal seno della madre .vi
sono eunuchi resi tali dag1i_~uomi;11i; e ir1_-
fine eunuchi che si sono resi tali da sé
stessi per il regno dei cieli. Chi può com-
prendere comprenda». 
  
Gesù benedice bambini  
Mt 19, 13-15. Mc 10,13-16. Lc 18, 15-17 
 * E gli presentavano dei bambini per-
ché li toccasse, ma i discepoli li sgrida-
vano. Gesù, vedendo  questo s indignò
e disse loro: «Lasciáte che i`bambini
vengano a -me, non glielo impedítè, per-
ché il regno di Dio è di quelli' che sò-
no simili a loro. In verità vi dico: chi
non accoglie il regno di Dio come un
bambino, non vi entrerà». E abbrac-
ciatili,imponeva le mani su di loro, e
li benediceva.

Se vuoi essere perfetto... ››
Mt 19, 16-22. Mc 10, 17-22. Lc 18, 18-23.
 * Mentre si metteva in cammino gli
corse incontro uno il quale, inginocchia-
tosi davanti a lui, gli domandò: « Maestro
buono, che cosa devo fare per meritare
la vita eterna? ››. Gesù gli disse: «Per-
che mi dici “buono”? Nessuno è buono
se non uno solo: Dio. “Tu sai i comanda-
menti: “Non uccidere, non commettere
adulterio, non rubare, non attestare il
falso, non frodare, onora tuo padre e
tua madre”». Quello rispose: «Mae-
stro, tutte queste- cose le ho osservate
sin dalla mia giovinezza». “Gesù allora,
fissatolo, lo amò; e gli disse: «Una co-
sa sola ti manca: va', vendi tutto quello
che hai e dallo ai poveri, e avrai un te-
soro nel cielo; poi vieni, prendi la croce
e seguimi». “Ma egli, fattosi triste a
queste parole, se n'andò scoraggiato, per-
ché aveva molti beni.

Gesù mette in guardia contro l'attacca-
mento alle ricchezze
Mt 19, 23-26. Mc 10, 23-27. Lc 18, 24-27.
 * Allora Gesù, volgendo lo sguardo dis-
se ai suoi discepoli: « Quanto è difficile
a quelli che hanno ricchezze entrare nel
regno di Dio!.I discepoli si stupiro-
no di queste sue parole. Gesù però di nuo-
vo ripeté: «Figlioli, quanto è difficile a
quelli che fanno affidamento sulle ric-
chezze entrare nel regno di Dio! E' più
facile a un cammello passare per la cruna
di un ago che a un ricco entrare nel re-
gno di Dio ››. Quelli allora ancora più
sconcertati dicevano fra loro: « E chi mai
può salvarsi? ››.Gesù fissandoli disse:
«Agli uomini è impossibile, ma non a
Dio, perché tutto è possibile a Dio ››.

Gesù invita alla povertà
Mt 19, 27-30. Mc 10, 28-31. Lc 18, 28-30.
 * Allora Pietro prese a dirgli: « Ecco,
noi abbiamo abbandonato tutto e ti ab-
biamo seguito: che cosa ci sarà dunque
dato? ››. “Rispose Gesù: « In verità vi
dico: voi che mi avete seguito, al rinno-
vamento del mondo, quando il Figlio del-
l'uomo siederà sul trono della sua gloria,
sederete anche voi su dodici troni a giu-
dicare le dodici tribù d'Israele.  E chiun-
que ha lasciato case o fratelli o sorelle o
padre o madre o moglie o figli o campi
per il mio nome, ne riceverà il centuplo
ed acquisterà la vita eterna.
Molti però fra i primi saranno ultimi
e molti fra gli ultimi saranno primi».

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