Gesù di nazareth capitolo 14



capitolo 14
Gesù esige ardore ed eroismo
Lc 12, 49-53.
4° Venni a portare un fuoco sulla terra
e come vorrei che già fosse acceso! D'un
battesimo ho da esser battezzato, e qual
è la mia angoscia fino a che non sia com-
piuto! “Credete voi che io sia venuto a
portare la pace sulla terra? No, vi dico,
ma piuttosto divisione. “Perché d'ora in-
nanzi cinque persone nella stessa casa sa~
ranno in discordia: tre contro due e due
contro tre; saranno divisi il padre con-
tro il figlio e il figlio contro il padre, la
madre contro la figlia e la figlia contro la
madre, la suocera contro la sua nuora e
la nuora contro la suocera ››.

Gesù esorta alla conversione, finché c'e
tempo
Lc 12, 54-59.
 * Diceva poi ancora alle turbe: « Quan-
do vedete una nube che si leva a ponente,
subito dite: “viene la pioggia”, e così av-
viene; “e quando lo scirocco soffia, dite:
“ehe gran caldo farà”, e avviene così.
Ipocriti, sapete comprendere l'aspetto
della terra e del cielo, e non sapete giudi-
care esattamente il tempo presente?
“E perché anche da voi stessi non di-
stinguete ciò che è giusto? Così, mentre
vai col tuo avversarìo dal magistrato pro-
cura di accordarti con lui per la strada,
perché egli non ti trascini davanti al giu-
dice, e il giudice ti consegni alla guardia,
e la guardia ti getti in carcere. Io ti
dico che non uscirai di là finché non ab-
bia pagato fino all'ultimo spicciolo››.

Necessità di cambiar vita
Lc 13, 1-5.
 *In quello stesso tempo alcuni eran ve-
nuti ad annunziargli il fatto dei Galilei, il
cui sangue Pilato aveva mescolato con
quello dei loro sacrifici. Egli rispose lo-
ro: « Credete voi che quei Galilei fossero
più peccatori di tutti i Galilei per soffrire
tali cose? No, vi dico, ma se non vi rav-
vedete, perirete tutti allo stesso modo.
E quel diciotto sui quali cadde la torre
di Siloe, e li uccise, credete voi che fos-
sero più colpevoli di tutti gli altri abitanti
di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non
vi ravvedete, perirete tutti allo stesso modo.

Urgenza di cambiar vita
Lc 13, 6-9.
 * Diceva pure questa parabola: « Un uo-
mo aveva un fico piantato nella sua vigna;
e venne a cercarvi frutto, ma non ne tro-
vò. Allora disse al vignaiolo “Ecco, da
tre anni vengo a cercar frutto da questo
fico e non ne trovo. Taglialo: perché deve
occupar terreno inutilmente? Ma il vi-
gnaiolo rispose: Padrone, lascialo ancora
quest'anno, intanto io scaverò dintorno e
vi metterò del concime, forse esso darà
frutto in futuro; se no lo taglierai».

Gesù, di sabato, guarisce una donna ln-
curvata.
Lc 13, l0-17.
 * Gesù stava insegnando in una sina-
goga in giorno di sabato. “Ed era pre-
sente una donna posseduta da uno spirito
che da diciotto anni la rendeva inferma,
ed era tanto incurvata da non potersi
drizzare affatto. Vedutala, Gesù la chia-
mò e le disse: « Donna, sei liberata dalla
tua infermità». “Le impose le mani, e
subito quella si raddrizzò e rendeva glo-
ria a Dio. Allora il capo della sinagoga,
sdegnato che Gesù l'avesse guarita di sa-
bato, prese a dire alla folla: « Sono sei i
giorni in cui si deve lavorare; in quelli
dunque venite a farvi guarire e non in
giorno di sabato! ››. "Gli rispose il Signo-
re «Ipocriti! chi di voi il sabato non
scioglie il suo bue o l'asino dalla mangia-
toia e non lo conduce ad abbeverare? E
questa figlia d'Abramo che Satana teneva
legata da diciotto anni, non doveva essere
liberata da questo legame in giorno di sa-
bato? ››. "A tali parole tutti i suoi avver-
sari rimasero confusi, mentre la folla si
rallegrava delle cose meravigliose che lui
compiva.

Sforzatevi di entrare dalla porta stretta ›
Lc l3. 22-30.
 * E Gesù attraversava città e villaggi
insegnando continuava il viaggio verso
Gerusalemme. "Ora uno gli chiese: -Si-
gnore, .saranno pochi quelli che si salvè-
ranno? -›. Rispose loro: Sforzatevi di
entrare dalla porta stretta. perché molti.
vi dico, cercheranno di entrare e non po-
tranno "Quando il padrone di casa si
sarà levato e avrà chiusa la porta, e voi,
stando fuori, comincerete a bussare alla
porta dicendo: “Signore, aprici”, egli vi
risponderà: “Non so di dove voi siate”.
Allora comincerete a dire: “Eppure noi
abbiamo mangiato e bevuto con te e be-
vemmo e tu insegnavi nelle nostre piaz-
ze”. "Ma egli vi ripeterà: “Non so di
dove voi siate; andate via da me, voi tutti
che operate l'iniquità!”. "E sarà pianto
e stridore di denti quando vedrete Abra-
mo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti nel
regno di Dio, e voi cacciati fuori. “E
verranno da oriente e da occidente, da set-
tentrione e da mezzogiorno, e si siederan-
no a mensa nel Regno di Dio. E vi sono
degli ultimi che saranno primi e dei primi
che saranno ultimi».

Dite a quella volpe di Erode... »
Lc 13, 31-33.
 * In quel momento vennero alcuni fa-
risei a dirgli: « Parti di qui, allontanati,
perché Erode ti vuole uccidere ››. “Rispo-
se loro: « Andate, dite a quella volpe: Io
scaccio demoni e opero guarigioni oggi e
domani, e il terzo giorno sarò alla mia
fine. “Ma bisogna che io cammini oggi,
domani e l'altro giorno ancora, perché non
è conveniente che un profeta muoia fuori
di Gerusalemme ››.

Gesù opera una nuova guarigione in gior-
no di sabato
Lc 14, 1-6.
 * Entrato nella casa di uno dei capi dei
farisei un sabato per désinare, quelli sta-
vano a osservarlo. Ed ecco, gli venne
presentato un uomo idropico. “Gesù chie-
se ai dottori della Legge e ai farísei: « E'
lecito o no guarire di sabato? ». *Ma essi
tacevano. Allora prese l'idropico per la
mano, lo guarì e lo congedò. E rivolto a
loro: «Chi di voi se un figlio o un bue
gli cade in un pozzo non lo trae subito
fuori anche in giorno di sabato? ››. “Essi
non potevano rispondergli nulla in con-
trario.

Chi si umilia sarà esaltato»
Lc 14, 7-11. 
 * E ai convitati narrava una parabola;
aveva infatti osservato come questi cor-
ressero a scegliersi i primi posti: «  Quan-
do tu sei invitato da qualcuno a nozze,
non metterti al primo posto, perché non
avvenga per caso che uno più degno di
te sia stato invitato, e venendo colui che
invitò te e lui, ti dica: “Lasciagli il posto”;
e tu non debba così, non senza confusio-
ne, retrocedere fino all'ultimo posto.  Ma
quando sei invitato, va' a metterti all'ulti-
mo posto, affinché, venendo chi ti ha in-
vitato, ti dica: “Amico, sali più in su”.
Allora ne avrai onore davanti a tutti i
commensali. Perché chi s'esalta sara
umiliato e chi s'umilia sarà esaltato ››.

Nessun commento:

Posta un commento