Gesù di nazareth capitolo 13

 capitoo 13
Gesù condanna l'esteriorità dei farisei
Lc 11, 31-41.
 * Stava ancora parlando quando un fa-
riseo lo invitò a desinare con lui. Gesù
entrò e si pose subito a mensa. Il fari-
seo, visto che prima del pranzo non ave-
va fatto le abluzioni, si meraviglio.  Ma
il Signore gli disse: « Voi dunque, farisei,
mondate l'esterno del calice e del piatto,
ma il vostro intimo è colmo di rapina e
di malvagità. Stolti! Forse chi ha fatto
l'esterno non ha fatto anche l'interno?
 Piuttosto date in elemosina il contenuto
del piatto, ed ecco, tutto diventerà puro
per voi.  Ma guai a voi, farisei, che pa-
gate la decima della menta e della ruta
e d'ogni ortaggio, e passate sopra a tutto
il resto! Queste cose bisognava fare e
quelle non tralasciare.  Guai a voi, fari-
sei, che amate il primo seggio nelle sina-
goghe e i saluti delle piazze!  Guai a
voi, perché siete come i sepolcri nascosti,
e gli uomini vi camminano sopra senza
saperlo! ››.

Gesù rímprovera l'egoismo dei dottori
della legge
Lc 11, 45-54. Mt. 23, 34-36.
 * Allora uno 'dei dottori della Legge
gli disse: « Maestro, parlando così, offen-
dí anche noi ››, “Ed egli rispose: « E an-
che voi, dottori della Legge, guai! Perché
opprimete gli uomini con pesi insoppor-
tabili, mentre voi non li toccate neppure
con un dito. "Guai a voi, che costruite i
sepolcri dei profeti che i vostri padri han-
no uccisi! " Siete dunque loro testimoni
e approvate le loro opere, perché essi li
hanno uccisi e voi costruite i loro sepol-
cri. Per questo la Sapienza di Dio ha
detto: “Manderò loro profeti e apostoli;
e ne uccideranno alcuni e altri ne perse-
guiteranno”,  affinché a questa genera-
zione si chieda conto del sangue di tutti
i profeti versato dalla creazione del mon-
do: “dal sangue di Abele al sangue di
Zaccaria, ucciso fra l'altare e il tempio.
Sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a que-
sta generazione.  Guai a voi, dottori del-
la Legge, che avete portato via la chiave
della scienza: voi non siete entrati e avete
impedito agli altri di entrarvi››.
“Quando uscì di là, gli scribi e i fari-
sei cominciarono a irritarsi terribilmen-
te contro di lui e ad assillarlo di questio-
ni su molti punti, insidiandolo “e cer-
cando di coglierlo in fallo in qualche sua
parola.

Gesù dice alla folla: «Guardatevi dai fa-
risei!»
Lc 12, 1-3.
 * Intanto, radunatasi una folla di molte
persone, che si pigiavano gli uni sugli al-
tri, egli cominciò a dire, dapprima ai
suoi discepoli: « Guardatevi dal lievito dei
farisei che è l'ipocrisia. Nulla è occulto
che non sarà svelato, o nascosto che non
saraì sconosciuto. “Perciò tutto quello che
avrete detto nel buio, sarà udito alla luce
del giorno e quello che avrete sussurrato
all'orecchio, nelle camere chiuse, sarà
bandito sui tetti.

Ai suoi amici dice: Non temete gli  uo-
mini.
Lc 12, 4-7.
 * Ma a voi, amici miei, dico: Non te-
mete coloro che uccidono il corpo e non
possono fare altro. Io vi mostrerò chi
dovete temere: temete chi dopo aver uc-
ciso, 'ha il potere di gettervi nella Geen-
na. Sì, io vi dico, quello temete. “Cinque
passerotti non si vendono forse per due
soldi? Eppure nemmeno uno di loro è di-
menticato presso Dio. Perfino i capelli
del vostro capo sono tutti contati. Non
temete dunque: voi valete ben più di mol-
ti passeri ››.

«Non vergognatevì di me»
Lc 12, 8-12.
 * Ancora io vi dico: Chiunque avrà ri-
conosciuto me davanti agli uomini, anche
il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti
agli angeli di Dio; “ma chi mi rinneghe-
rà davanti agli uomini, sarà rinnegato da-
vanti agli angeli di Dio. E a chiunque
avrà pronunciato una parola contro il
Figlio dell'uomo sarà perdonato; ma a
chi bestemmierà contro lo Spirito Santo
non sarà perdonato.
Quando poi vi tradurranno dinanzi
alle sinagoghe e ai migistrati e alle au-
torità, non vi preoccupate del mondo di
difendervi né di ciò che dovrete dire: "lo
Spirito Santo v'insegnerà in quell'ora ciò
che conviene dire».

Gesù vuole ll distacco dal beni terreni
Lc 12, 13-15.
 * Ora uno della folla gli disse: Mae-
stro, di al mio fratello che divida con me
l'eredita' »Egli rispose:«O uomo,  chi
mi ha eletto giudice e arbrito  tra voi? ›.
Poi osservò: Badate a difendervi  da
ogni avarizia, perché la vita d'un uomo
non «dipende dall' abbondanza dei beni
che possiede ».

Parabola del ricco stolto
Lc 12, 16-21.
 * E narrò loro una parabola: «A un
uomo ricco la terra aveva fruttato mol-
to, "ed egli pensava tra sé: “Cosa farò
che non ho dove riporre il mio raccolto?”.
"E disse: “Farò così: abbatterò i miei
granai, ne costruirò di più grandi e vi
metterò tutto il grano e i miei beni, "e
dirò all'anima mia: Anima mia, hai mol-
ti beni in serbo per molti anni: riposati,
mangia, bevi e godi".  Ma Dio gli disse:
“Stolto, in questa stessa notte ti sarà
richiesta l'anima tua, e tutto quello che
hai accumulato di chi sarà?”. “Così ac-
cade a colui che accumula per sé e non
è ricco dinanzi a Dio ››.

«Fatevi un tesoro nel cielo ››
Lc 12, 32-34.
 * Non temere, o piccolo gregge, per-
ché il Padre vostro si e compiaciuto di
dare a voi il Regno. ”Vendete i vostri
beni e dateli in elemosina. Fatevi borse
che non invecchiano e un tesoro indefet-
tibile nei cieli, dove ladro non s'accosta e
tignola non consuma. Perché dove è il
vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.

Gesù esorta alla vigilanza
Lc 12, 35-46. _
* Siano cinti i vostri fianchi e accese
le vostre lucerne, e voi siate simili a
uomini che attendono il loro signore
quando torni dalle nozze, per essere pron-
ti ad aprirgli quando egli venga e bussi
alla porta. "Beati quei servi che il si-
gnore al suo arrivo, troverà vigilanti. In
verità vi dico che si cingerà e li farà se-
dere a mensa e passerà a servirli. "E se
viene alla seconda o alla terza vigilia e
li trova così, beati loro!
 Ora questo sappiate: che se il padrone
di casa conoscesse a che ora il ladro vie-
ne, veglierebbe tutta la notte e non si la-
scerebbe sfondare la casa.  Anche voi
dunque state preparati perché non sapete
a quale ora il Figlio dell'uomo verrà››.

Parabola del servo coscienzioso e del ser-
vo trascurato ,
Lc 12, 41-48.
 * Gli domandò Pietro: « Signore, questa
parabola l'hai raccontata per noi oppure
per tutti? ››. “Rispose il Signore: « Qual è
mai l'amministratore fedele e avveduto a
cui il padrone affiderà la direzione della
servitù per dare a ciascuno a suo tempo
la misura di frumento?  Beato quel ser-
vo che il padrone venendo troverà a fare
cosi! “ In verità vi dico che egli lo costi-
tuirà sopra tutti i suoi beni. “Ma se quel
servo dice in cuor suo: il mio padrone
tarda a venire; e comincia a battere i gar-
zoni e le ancelle, mangiare, a bere e a
ubriacarsi;verrà il padrone di quel ser-
vo nel giorno che meno se l'aspetta e nel-
l'ora che non sa, e lo punira' severamente
e lo getterà tra gli infedeli.
Ora quel servo che, pur conoscendo a volontà
del suo padrone, la rispetta e non si comporta
secondo il volere di lui, sarà castigato secondo
il volere di lui,sara castigato dura-
mente, '“ ma chi non la conobbe, sarà ca-
stigato leggermente. A chi molto è stato
dato, molto sarà richiesto, e a chi molto
è stato affidato, molto di più sarà richie-
sto ››.

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