cosè l'ave maria madre di cristo

 
 L'ECCELLENZA DELL'AVE MARIA.
cap 1
Dopo il Pater. essa è senza dubbio l'orazione più
eccellente di tutte per tre motivi: 1" per gli autori che
la composero; 2" per i misteri che la illustrano; 3 per
la persona a cui si riferisce.

1" Per gli autori che la composero.
Chi furono?

L'Ave Maria è composta in parte dal
saluto dell'Areangelo Gabriele; in parte dalle parole di
Santa Elisabetta, cugina della Vergine stessa; e in parte
dalle aggiunte fatte in seguito dalla Chiesa.

Il saluto dell'Angelo, rivolto a Maria nel momento
dell'Annunciazione, abbraccia quelle parole:  Ave
(Maria), piena di grazia, il Signore è con te, tu sei be-
nedetta fra tutte le donne .
Le parole di Santa Elisabetta, pronunciate nell'in-
contro con Maria il giorno della Visitazione, sono
altre: benedetto il frutto del ventre tuo.
Le aggiunte poi fatte dalla Chiesa sono quelle
espressioni di preghiera che seguono: Santa Maria,
Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nel-
l'ora della nostra morte >.

Ora, quale altra delle orazioni, all'infuori del
Pater noster, può vantare un origine più alta e più
nobile di questa?
Si osserva giustamente da alcuni Padri della Chie-
sa che l'Ave Maria venne ispirata da Dio, e che quindi,
possiamo chiamarne autore Dio stesso, perchè se non
ce l'ha insegnata per bocca propria come il Pater, ce
l'ha dettata per bocca altrui.

Il saluto infatti dellAngelo fu da lui proferito in
qualità  di ambasciatore di Dio alla Vergine, e quindi
per parte di Dio, o, meglio, da Dio stesso per bocca
del suo inviato. Le parole di S. Elisabetta furono pro-
ferite-dietro impulso speciale dello Spirito Santo, come
attesta San Luca (c. I, 42), per cui possiamo dire che
le pronuncia lo Spirito Santo per bocca di Elisabetta.

cap 2
L'altra parte poi aggiunta in seguito dalla Chiesa fu
pure ispirata dal cielo, perchè sappiamo per fede che
la Chiesa è sempre diretta ed assistita dallo Spirito Pa-
raclito, suo Maestro infallibile di verità.

Sicchè, quanto tale orazione non sia stata pro-
posta immediatamente da Dio come il Pater, si deve
pure riconoscere come opera di Dio.

2° Notate poi i misteri sublimi che la illustrano.
Nell'Ave Maria si ricorda il momento solenne del-
la Incarnazione del Figlio di Dio e la maternità della
Vergine Santissima.

Quali misteri più grandi di questi?
Come il fondamento della fede è l'Unità e Trinità
di Dio, cosi il fondamento della nostra speranza è l'In-
carnazione e la Redenzione del Figlio di Dio; perchè
in questo e per questo mistero noi possiamo ottenere
amore.
La maternità pure di Maria è un mistero glorio-
sissimo, che racchiude in sè tutte le grandezze, i pri-
vilegi, i doni eccelsi di cui fu adorna la Vergine: non
solo, ma ci parla anche della gloria a cui fu sollevata
l'umana natura con essa, stata assunta dal Verbo
di Dio.

3° E finalmente a chi è diretta questa bella
orazione?
E diretta alla Sovrana del Cielo, alla grande Re-
gina degli Angeli e degli uomini, a Colei che siede lassù
in Paradiso sopra un trono immensamente più alto di
tutti gli altri Santi, più vicino a Dio.

Ed è certo che questa orazione torna senza con-
fronto più gradita d'ogni altra alla Vergine, ricordan-
dole il momento solenne in cui divenne la Madre del
Signore: sicchè Ella, che sa di essere elevata a tanta
dignità esclusivamente per la salvezza dei peccatori,
Ella che ha un cuore fatto solo per la misericordia ed
ha sacrificato il suo Gesu, il frutto benedetto del suo
seno, per la nostra redenzione e salute.
 

cap 3
Quando nell'umiltà del cuore le confessiamo la nostra 
miseria e fiduciosi ci abbandoniamo nelle sue braccia.
Ora, di fronte a queste semplici rifiessioni, chi non
vede l'eccellenza affatto particolare di questa preghiera
e la sua rara efficacia per eseguire grazie e miseri-
cordia presso Dio?
1 Ave! ti saluto! Ecco la prima parola che
suona sulle nostre labbra in questa preghiera a Maria.
E voce di allegrezza, di pace, di vita; è un saluto ri-
volto dall'Angelo del Signore all'umile ragazza di naza-
ret, tutta nascosta agli occhi del mondo, ma notis-
sima agli sguardi di Dio. L'Angelo voleva dire con quel-
la parola: < La pace sia con te. o Vergine benedetta!
Gioisci e rallegrati per la bella sorta che ti è toccata
di essere eletta Madre di Dio!.
Ed era giusto che Gabriele, presentandosi a Lei,
la invitasse alla esultanza; poichè, se quel saluto era il
principio dell'altissima dignità di Maria, era anche il
principio della salute di tutti gli uomini.
Anche noi dunque con questa parola veniamo a
porgere il nostro saluto alla Vergine e congratularci con
Lei, a prendere in certo modo parte a quel gaudio inef-
fabile che Ella provò all'annunzio del messaggero celeste.
E ciò allo scopo di mostrarci grati a Dio di un tanto
sacrificio e meritarci di essere e da Lei salutati con la
effusione delle sue grazie e benedizioni.
Maria. - Questo bel nome non fu dato subito
dall'Angelo alla Vergine, ma poco dopo, quando volle
calmare il turbamento in Lei riguardo alla sua ver-
ginità:Non temere Maria. Ma qui è stato aggiunto per
indicare meglio la persona salutata.
Maria è voce ebraica che significa: Signora, illu-
minatrice, stella del mare; ed un tale nome conviene

cap 4
mirabilmente alla Madre di Dio. Difatti Ella è Signora
ed eccelsa Signore,perchè costituita regina del Cielo e
lella terra. E luminatrice, perchè ci ha dato il Sal-
vatore, il quale è luce che illumina ogni uomo che vie-
ne nel nondo (Giov. I, 8). E' stella del mare, perchè
per mezzo suo giungiamo al porto della vita.


 Dice S. Bernardo dopo lo spavento di una nottata spaventosa, 
si rallegra se scopre una stella a lui conosciuta che gli
dà modo a questa stella ammirabile di gaudio brillando su
noi, che navighiamo nel mare della vita e che non di
rado ci allontaniamo dal retto sentiero che conduce alla
patria (Disc. III sul Missus est).
E giusto quindi salutare Maria stella del mare:
Ave maris stella!
Grazia plena: piena di grazia.
Ecco qui appunto la ragione intrinseca del saluto giubilante rivolto
a Maria. Ella è ricolma di grazia divina.


Maria è piena di grazia, perchè quanto vi è
di grazia, di amabilità, di avvenenza, sparso a tratti in
tutte le altre creature più belle della terra,  venuto
come a concentrarsi e condensarsi tutto in Lei. E' piena
di grazia molto più spiritualmente, perchè Dio la ri-
colmò di tutti i doni, le virtù, le perfezioni, quanto ne
può essere capace una creatura: santificandola come
suo tabernacolo. Egli vi ha introdotto le sue grazie, non
come un ruscello intermittente e smisurato, ma, secon-
do l'espressione del Salmista, come un fiume rigonfio
ed impetuoso: (Salm. 45, 4). E' piena di grazia, perchè mai 
contrassei più piccolo neo di colpa ne originale ne attuale.
E' piena di grazia infine perchè, mediante una corri-
spondenza continua e perfetta, la grazia non fu mai
in Lei stazionaria, ma si accrebbe -a dismisura ogni
istante della sua vita,.

cap 5
Sicchè possiamo dire che Maria fu ripiena di gra-
zia con ogni sorta di pienezza, e che in questo senso
a Lei sola può competere questo titolo. Anche da altri
Santi si legge che furono ripieni di Spirito Santo, cioè
di grazia: ma lo furono limitatamente. Maria fu per
eccellenza, al disopra tutti, perchè al disopra di tutti
era la sua dignità. Motivo questo, per cui l'Angelo, ta-
cendo qui il nome di Maria, la chiamò in  assoluto,
piena di grazia , facendo cosi intendere che questa
pienezza a Lei compete per eccellenza, così dice
Salomone il Savio e S. Paolo l'Apostolo, 
dobbiamo chiamare Maria la Piena di grazia.

E come potrebhe essere altrimenti, se la presenza di Dio in
un'anima è la conseguenza necessaria dello stato di
grazia in cui ella si trova? E poichè Maria è la piena
di grazia, come anche sarà la dimora permanente
e gradita di quel Signore, che ha promesso di venire in
persona nell'anima del giusto e di stabilire in essa la
sua abitazione.

Ma quale differenza tra l'abitazione di Dio nelle
anime degli altri giusti e nell'anima di Maria! Coi giusti
Dio è unito come il padre ad una figlia, come il figlio
ad una madre, come lo sposo ad una sposa. Il Padre
dice S. Bonaventura è con Maria come  sua
figlia più eccelsa; il Figlio è con Maria come sua
madre più degna: lo Spirito Santo è con Maria come
con la sua sposa più pura..
Per questo appunto la Vergine fu piena di grazia,
perchè Dio fu unito a Lei con vincolo eterno e indis-
solubile, come il vincolo che unì in Gesù Cristo le due
nature, divina ed umana, e perchè fu sempre con Lei
in tutti gli istanti della sua vita per mezzo dei suoi doni
e privilegi singolarissimi, come pure per mezzo della
sua assistenza indirizzandola nell'intelletto nella
volontà in tutte le potenze dell'anima, in modo da essere
unità a Gesù.

cap 6
Egli il principio di tutti i suoi pensieri, movimenti ed
affetti.
La frase quindi dell'Angelo: Ti saluto, piena di
grazia, il Signore è con te'! > significa: < Ti saluto, o don-
na, tu sei tutta in Dio, e Dio è tutto con te'.

Quali espressioni più comprensive e sublini di
queste si potrebbero indirizzare alla Vergine?
Tu sei benedetta fra le donne. 
E' l'ultima frase dell'Angelo, ripetuta
poi anche da Elisabetta, che esprime l'altezza di Maria
al confronto delle altre figlie di Eva, ed è la conse-
guenza logica delle grandezze della Vergine,già prima
ricordate.

Essa significa, che Maria fu privilegiata, distinta,
innalzata sopra tutte le altre donne, sia per le grandi
cose che in Lei aveva già operato il Signore quando
l'Angelo le parlava, sia per quelle che poco dopo do-
veva operare in Lei prendendo carne umana nel seno
suo verginale.

La Madonna è la nostra vera e fulgida gloria! La Madonna 
è il nostro sublime esemplare ! 
Non ha la storia, nè profana nè sacra, 
un nome di donna cosi onorato e glorioso che
si possa paragonare alla gloria di questa donna ebrea.
Le più celebrate eroine dell'umanità antica ,
messe al confronto con Maria, non sono che ombre
oscure davanti ad un astro fulgidissimo, non sono che
piccoli abbozzi imperfetti davanti ad un capolavoro
inarrivabile ; poichè se quelle ebbero qualche titolo di
merito e di gloria, Maria sola fra tutte le donne fu
stretta in parentela con Dio, che volle in Lei onorare
facendola sua vera Madre ed associandola all'opera 
della Redenzione!

Maria è dunque davvero la benedetta fra tutte le
donne; perchè a cagione della sua dignità è la gloria
più bella, perchè per le sue virtù è il
modello più sublime ed impareggiabile, in tutte le
condizioni di vita che le sono proprie, di vergine,
di sposa e di madre.

cap 7
Colei che è la più illustre e la benedetta fra tutte le donne!
Qui finisce il saluto dell'Angelo e comincia quello di 
Santa Elisabetta.

Benedetto il frutto del ventre tuo! -Santa Elisabetta, 
dopo aver ripetuto ella pure le parole dell'Angelo,
Benedetta tu fra le donne >,
proferì quella frase, come abbiamo già detto,
quando fu visitata da Maria. Vedendola venire alla sua
casa, illuminata da ispirazione celeste, ravviò subito in
Lei la Madre di Dio, specialmente in quel moto improv-
viso di tripudio che diede il piccolo Giovanni balzan-
dole per allegrezza in seno, proruppe ad alta voce in
quel grido di ammirazione e di giubilo irrefrenabile
e santo.

Il frutto benedetto cui faceva allusione Elisabetta,
come è facile intendere, era Gesù, il Verbo Eterno con-
cepito nel seno della Vergine per opera dello Spirito
Santo: frutto veramente di benedizione e per Maria e
per noi. Per Maria, perchè da Esso derivano in Lei tut-
ti i doni e privilegi: per noi, perchè a noi Egli ha
recato ogni grazia e benedizione.

Sicchè queste parole suonano a un nuovo omaggio
alle grandezze della Vergine, e insieme un atto di lode
e un sentimento di grazie al Signore per avere operato
per suo mezzo la nostra salute.
Viene finalmente la magnifica preghiera ag-
giunta dalla Chiesa : Santa Maria, Madre di Dio, 
prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della
nostra morte amen

cap 8
« Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori.
adesso e nell'ora della nostra morte ».

Qui non occorrono tanti commenti. Ognuno inten-
de che queste parole sono una invocazione affettuosis-
sima alla Vergine per ottenere la sua protezione in vita
e specialmente in morte.

Con esse l'anima cristiana, dopo avere contenplato
le grandezze di Maria, esclama compresa di ammnira-
zione e di amore: « Se tu sei, o Vergine, cosi grande,
se stai cosi vicina al Signore e tutto puoi sul suo cuore
perchè gli sei Madre ed Egli ti è Figlio; prega per
noi!. Tu, santa, prega per noi peccatori!... L'umile
confessione della nostra miseria ti muova e pietà e ti
sproni ad ottenere da Dio le sue misericordie! Aiutaci
sempre in tutti i momenti della vita, perchè sempre
abbiamo bisogno di te; ma principalmente non ci ab-
bandonare negli estremi mnomenti della morte, dai quali
deve dipendere la nostra sorte eterna!... ». 

Quale linguaggio non è questo pieno di semplicità
e insieme di ardore! E' un attestato di immensa fidu-
cia, un totale abbandono nelle braccia della Vergine,
un tratto commovente di affetto figliale, che non può
a meno di intenerire le fibre materne di Maria.

E non sappiamo dall'esperienza quanto questa Ma-
dre celeste sia pronta ad accorrere in aiuto a' suoi figli
che la invocano nelle più difficili contingenze della vita?
E non conosciamo quanto sia eficace e soave il con-
forto ch Ella porta ad essi nel momento supremo della
morte?

Nella vita del beato Paolo Cisterciense si legge
che negli estremi momenti della vita questo pio reli-
gioso sorrideva dolcemente ai pietosi che circondavano
il suo povero giaciglio. Se ne meravigliarono assai al-
cuni monaci, e: « Fratello gli dissero ricordate
che i più grandi santi temettero e tremarono nell'ora
della morte! >». E l'umile laico a loro: <Non volete,
Padri miei rispose che io sorrida, se qui presso 

il mio fianco è la Madre di Gesů, ansiosa di portarmi
in Paradiso? Fino ad ora ho temuto e tremato; ma
Ella col suo splendore e colla sua grazia ha sgombrato
ogni tristezza dall'anima mia! ». E giubilante nel volto
e nel cuore fra Paolo placidamente spirò fra le braccia
della Vergine (Menol. Cisterc.).

Ecco la morte dei devoti di Maria!
Anche la salutazione angelica finisce con la parola
Amen, che significa: cosi sia, cosi avvenga, o Madre
buona, come umili e fidenti ti abbiamo pregato. 


Amate e recitate sovente con fede questa bella ora-
zione, che è il compendio delle più alte lodi che si
possono tributare alla Madre nostra celeste, e al tempo
stesso l'invocazione più fervida ed efficace del suo va-
lido patrocinio.
Ricorra il dolce saluto dell'Ave sulle vostre labbra
al mattino, alla sera e anche durante il giorno special-
mente colla recita dell?Angelus al suono della campana
e del santo Rosario, le due devozioni più care alla Ver.
gine e più arricchite dalla Chiesa di sante indulgenze.
Oh! com'è deplorevole constatare che questi pii
esercizi. una volta tanto familiari fra i cristiani, oggi
da tanti sono tenuti in nessun conto! E' vero che non
sono obhbligatori: ma il solo fatto che sono sì viva-
mente inculcati dalla Chiesa basta a farsi conoscere
quanto sono salutari, e dovrebbe bastare perchè un cri-
stiano sollecito della propria salute deva apprezzarli e
coltivarli.

Siamo infine devoti sempre di Maria, invochiamola
con trasporto di fede e di amore in tutte le strettezze
della vita: memori sempre che, nella sua grandezza di
Madre di Dio, Ella è Madre pure degli uomini che gemono 
e dolorano in questa valle di lacrime e tu Madre sei Colei 
che accogli noi tutti peccatori. 

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